Muddy waters

A cura di Wings Partners Sim

I mercati sembrano gradire l’attuale stato di confusione, coadiuvati anche dalle dichiarazioni più che accomodanti arrivate dalle principali Banche Centrali; se infatti Pechino conferma senza mezzi termini l’implementazione di un piano di stimolo ad ampio raggio (sebbene di portata inferiore a quelli messi in campo in occasione delle passate crisi), ieri tocca a Draghi rassicurare i mercati sul mantenimento di una politica monetaria estremamente accomodante per tempi indefiniti, sorpatutto alla luce dei manifesti segnali di debolezza economica mostrati dalla zona Euro, che se non segnalano ancora recessione, sono per lo meno materia di preoccupazione.

Più o meno lo stesso messaggio arriva dalla FED attraverso le parole del suo membro più ortodosso in tema di politica monetaria, George, che dichiara apertamente l’opportunità di una pausa di riflessione nel ciclo rialzista sui tassi americani; qui, a parte le incognite legate a potenziali correnti recessive (voci di corridoio arrivate ieri da Washington sembrano indicare che i colloqui sino-americani sul commercio non stiano facendo grandi progressi) rimane aperto lo scottante tema di uno shutdwon governativo record che inevitabilmente avrà delle ripercussioni negative sui numeri americani nei mesi a venire.

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