Il G8 arriva in Italia

Abbiamo chiuso la settimana scorsa con i trader americani stanchi e stressati, quindi a riposare durante il giorno dell’Indipendenza e dunque venerdì tutto è rimasto immobile. Questa settimana si apre ugualmente con un calendario povero di eventi macroeconomici: per quanto riguarda i dati americani, oggi abbiamo l’indice dei servizi redatto da parte dell’Istituto ISM e venerdì abbiamo la bilancia dei pagamenti; invece mercoledì saranno protagoniste la RBA e BoE con le decisioni sui tassi di interesse e infine inizia il G8 all’Aquila. Quindi non ci sono per ora, almeno sulla carta, ragioni per tornare ottimisti e forse è per questo che oggi si apre con un usd ancora in rafforzamento: il suo ruolo di moneta rifugio risulta ancora intatto nonostante il Governatore della PBOC, Zhou, continui a “suggerire” la sostituzione del USD con il SDR (Special Drawing Rights) come moneta rifugio. Ricordiamo che l’SDR è un’attività finanziaria internazionale che funge da riserva di valore, ed è stato creato dall’FMI nel 1969 come integrazione alle riserve ufficiali delle banche centrali. Il suo valore è basato su un paniere di valute internazionali e, per intenderci, attualmente 1 SDR vale  1,5469 USD. Dunque oggi, torniamo al lavoro e traiamo ispirazione da due fattori: la controversa discesa del Vix Index (peraltro marcata) che sembra non curarsi del posizionamento sul mercato delle opzioni sull’S&P 500 ed il reporting sugli utili del 2° Trimestre. Partiamo dal VIX: in effetti il mercato sta scontando ulteriori ribassi sull’azionario; possibile che il Vix non rifletta questo dato? O forse l’indice di rischio riflette il cauto ottimismo del periodo del reporting degli utili aziendali? Non si capisce, anche perché i primi dati sugli utili sono leggermente peggiori del previsto, nonostante le politiche di risparmio, il rally dell’azionario, l’incremento della fiducia dei consumatori e i programmi di stimoli fiscali. In effetti con un tasso di disoccupazione ancora in rialzo è difficile essere nettamente positivi. Sarà anche interessante soppesare l’influenza che il valore (molto volatile) del USD e della Sterlina hanno avuto sui bilanci delle aziende.
Passando all’analisi tecnica, archiviata la giornata prefestiva di venerdì in cui le attese di un mercato quasi immobile sono state rispettate, andiamo a cercare qualche spunto interessante sul cambio EurUsd.
Un grafico a 4 ore ci viene incontro fornendoci un’idea di supporto per le prossime ore di scambi. Dal minimo di 1.3745, visto il 16 giugno scorso, è possibile infatti tracciare una trendline che contiene in maniera perfetta la risalita della moneta unica con una conferma in ben altre tre occasioni: questa linea indica per oggi un supporto in area 1.3950, la cui tenuta spingerebbe il cambio di nuovo in area 1.42. Va da se che una rottura porterebbe ad un cambiamento dello scenario nel breve/medio periodo.

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