Il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, con molta probabilità parlerà del rallentamento della crescita dell’Eurozona dall’ultima riunione del 13 Dicembre scorso. Da allora, i dati chiave economici dell’area Euro si sono ulteriormente indeboliti – la produzione industriale ha subito una flessione dell’1,7% a novembre e l’indice PMI composito è calato dell’1,2% arrivando al 51,1 in dicembre.
“D’altro canto, la crescita dei salari è aumentata mentre il livello di disoccupazione è sceso al punto più basso da ottobre 2008 e le politiche fiscali sono diventate più espansive – commenta Aneeka Gupta, Associate Director of Research di WisdomTree – Comunque, date le incertezze che ci attendono, in termini di Brexit e guerre commerciali ancora in corso, ci aspettiamo che la BCE rimanga in attesa e rinvii ogni decisione sull’eventuale passaggio alla politica di normalizzazione alla riunione del 7 marzo, quando sono previste le nuove proiezioni macro”.
È noto che il Consiglio direttivo ha modificato la propria valutazione dei rischi in riunioni che contenevano nuove proiezioni. “Pertanto, ci aspettiamo che la riunione del 7 marzo sarà di maggiore rilievo, in quanto in tale occasione il consiglio riesaminerà l’equilibrio dei rischi: Le precedenti previsioni di crescita della BCE dell’1,7% sia per il 2019 che per il 2020 appaiono ottimistiche e molto probabilmente saranno riviste al ribasso” conclude Aneeka Gupta.