I bond di qualità delle aziende sostenibili

A cura di Francesco Lavecchia, Morningstar
Società solide dal punto di vista finanziario potrebbero rischiare di compromettere la salute del proprio bilancio senza l’implementazione di politiche che affrontino in maniera attiva ed efficace le problematiche relative all’ambiente, al sociale e alla governance. Per questo nella selezione delle emissioni societarie è bene tenere in considerazione non solo il grado di solvibilità delle aziende ma anche il loro rating ESG. Alcune idee di investimento in questo senso sono Roche Holding, Johnson & Johnson e Microsoft, che si posizionano al top in due parametri: quello delle valutazioni degli analisti di Morningstar e del rating di Sustainalytics.
Roche, solvibiltà garantita dal portafoglio
Il rating di AA assegnato dagli analisti di Morningstar alle emissioni di Roche Holding si basa sulla forte produttività della ricerca del gruppo farmaceutico svizzero negli ultimi tre anni che le permette di fronteggiare al meglio la concorrenza dei farmaci generici. Inoltre, il suo portafoglio prodotti altamente diversificato riduce sensibilmente il rischio aziendale, mentre il successo dei nuovi farmaci commercializzati nel 2015 fa ben sperare sulla capacità di competere con i prodotti biosimilari. Le previsioni per Roche indicano un aumento dei ricavi e del reddito operativo a un tasso medio attorno al 3% fino al 2022. A parte un generoso dividendo, il gruppo svizzero ha un approccio molto conservativo nella gestione della liquidità, come dimostrato dalla preferenza per acquisizioni di piccola dimensione. Gli elevati flussi di cassa, la solidità del bilancio e le buone prospettive di crescita lasciano fiduciosi gli analisti sul giudizio attribuito alla solvibilità di Roche (report aggiornato in data 16/11/2018).
Roche è leader nel settore anche per il suo modo di approcciare le problematiche relative alla sostenibilità. Gli analisti di Sustainalytics le assegnano un rating di 70 su 100 poiché, nonostante abbia evidenziato qualche lacuna sotto l’aspetto della governance di prodotto (come dimostra il suo coinvolgimento in questioni legali in merito ai diritti di brevetto o ad effetti collaterali indesiderati di alcuni prodotti) è tra le migliori aziende farmaceutiche nella gestione del capitale umano e nel favorire l’accesso a suoi prodotti. “Roche produce farmaci salvavita e il mancato accesso a questi prodotti da parte di un’ampia platea di pazienti la esporrebbe al rischio di perdere terreno in mercati in forte crescita come quelli emergenti. Il gruppo svizzero, però, ha messo in piedi dei programmi per aumentare la disponibilità dei suoi prodotti anche attraverso la formazione del personale e la donazione di attrezzature diagnostiche. Inoltre, il management ha adottato dei programmi e delle iniziative per promuovere la diversità all’interno dell’azienda e per attrarre e mantenere personale altamente qualificato”, dice Silvana van Schaik di Sustainalytics.
Johnson & Johnson meritano la tripla A
Gli analisti di Morningstar riconoscono a Johnson & Johnson un’eccellente stabilità finanziaria e le assegnano un rating di AAA. Il più alto tra le aziende coperte da analisi. Il punto di forza dell’azienda americana in questo senso è un portafoglio prodotti ben diversificato che abbraccia i farmaci biologici, quelli da banco e i dispositivi medici e che gli permette di sopperire alle fasi momentanee di debolezza dei vari segmenti e alla scadenza di alcuni brevetti. A favore di Johnson & Johnson giocano poi altri fattori che promettono di garantire elevati flussi di cassa anche in futuro: i brevetti in scadenza nel breve termine riguardano prodotti molto difficili da produrre, cosa che dovrebbe limitare la concorrenza dei generici, mentre la specificità di molti dei principali farmaci le garantisce un più forte potere contrattuale e minori ostacoli normativi per le loro approvazione.
Johnson & Johnson ha recentemente acquisito Actelion, ma nonostante questa e possibili nuove operazioni di M&A o di riacquisto di azioni proprie gli analisti sono convinti che la stabilità dei flussi di cassa posso garantire una elevata flessibilità finanziaria anche in futuro (report aggiornato in data 19/01/2018).
Johnson & Johnson è valutata da Sustainalytics alla stregua di Roche, con un rating di 70 su 100. Operando nello stesso settore le due aziende fanno i conti con le stesse problematiche, ma quello che colpisce positivamente di Johnson & Johnson è la supervisione dei problemi legati agli aspetti di sostenibilità da parte del consiglio di amministrazione, mentre un direttivo per la salute, la sicurezza e la sostenibilità ambientale detta le linee guida in tema ESG. La società ha inoltre implementato delle interessanti politiche per migliorare l’accesso ai suoi prodotti e la gestione del capitale umano.
Microsoft sicura grazie alla solidità del business
Il rating di AA+ assegnato a Microsoft (MSFT) riflette non solo la stabilità delle sue finanze, ma anche una forte redditività del business. A giugno scorso la società americana ha riportato in bilancio una liquidità di 134 miliardi di dollari, contro un ammontare di debiti a lunga scadenza di circa 70 miliardi di dollari. E questo nonostante negli anni abbia aumentato il dividendo e finanziato il riacquisto di azioni proprie e di nuove acquisizioni come aQuantive e Nokia. Questo è possibile, dicono gli analisti di Morningstar, grazie al forte posizionamento di Microsoft all’interno del settore. Il successo di Windows ha permesso all’azienda di assumere una posizione dominante nell’industria del software e ora la sua piattaforma cloud (Azure) è la seconda più usata nel mercato dopo la AWS di Amazon e ha ampi margini di crescita grazie al forte legame che il gruppo ha con la clientela business. Le previsioni per i prossimi 5 anni indicano una crescita media dei ricavi del 12% che spingerà gli utili a un ritmo del 30% e consentirà un’ulteriore riduzione del rapporto debito/Ebitda dall’attuale 1,7 allo 0,5 (report aggiornato in data 20/12/2018).
Gli analisti di Sustainalytics assegnano a Microsoft un rating di 74 su 100 in virtù del suo profilo ESG superiore alla media del settore. “Le problematiche principali che è costretta ad affrontare l’azienda hi-tech sono quelle relative alla privacy e alla sicurezza dei dati, al capitale umano e all’etica aziendale, ma la società ha dimostrato di dare ampia visibilità alle modalità in cui gestisce e protegge la privacy dei dati degli utenti e ha integrato un processo che incorpora fattori di sicurezza in tutte le fasi di sviluppo dei suoi software. Inoltre, dato il basso coinvolgimento in controversie aziendali negli ultimi anni, riteniamo che Microsoft abbia anche una buona gestione delle problematiche relative alla governance e agli aspetti sociali”, dice Matthew Barg, analista di Sustainalytics.

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