Private Banking – Bank of America in cima al mondo

La società di consulenza Scorpio Partnership ha condotto una vasto studio sull’andamento del settore delle banche attive nel wealth management in periodi di crisi. I risultati, presentati in una ricerca, mostrano come la crisi finanziaria abbia ‘contratto’ i profitti delle banche mentre i costi sono lievitati.

Il terremoto finanziario ha portato ad un profondo cambiamento anche nella gerarchia del potere finanziario. Se fino a due anni fa, UBS era il più grande gestore di patrimoni privati; oggi è Bank of America (dopo l’acquisto di Merrill Lynch) a primeggiare forte dei suoi 1,5 trilioni di dollari gestiti tramite le attività wealthy

UBS invece, che in questi ultimi due anni ha avuto non pochi problemi nella gestione della clientela (oltre alle cause con il fisco Usa) ha visto scendere gli asset in deposito di ben 500 miliardi di dollari. Ora il gruppo elvetico, secondo la ricerca di Scorpio, ha un gestito di 1,3 trilioni di dollari.

(Nella tabella sotto la classifica dei wealth manager per patrimonio gestito)

Insieme, le prime 20 banche private al mondo gestiscono 9 trilioni di dollari: pari al 63% di tutto il mercato globale. Secondo la ricerca questi numeri porteranno quasi certamente ad un consolidamento dell’industria, soprattutto ora dove i costi di gestione erodono quei pochi profitti che le banche riescono a generare. Lo scorso anno infatti il cost-income* è salito al 72%, contro il 64% del 2007.

Ciononostante, il numero di dipendenti delle strutture private continua a salire (circa il 6% di incremento lo scorso anno) ma la ricerca spiega che più dipendenti non si traducono necessariamente in maggiori performance.

*Cost/income ratio: è rappresentato dal rapporto fra spese amministrative (escluse imposte indirette) e ammortamenti operativi
da un lato ed il margine di intermediazione (inclusi gli altri proventi netti) dall’altro

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