2019, investire nella fase “post-picco” sui mercati azionari

A cura di GAM Investments

I vantaggi delle strategie attive

Dunque cosa significa l’espressione “post-picco”? Si tratta di una fase caratterizzata da un indebolimento dell’attività economica, da un calo della crescita degli utili, dal rialzo dell’inflazione e dalla normalizzazione della politica monetaria. Ciò accade, innanzitutto, perché le economie in fase di piena occupazione non possono crescere più velocemente di quanto stiano già facendo e, in secondo luogo, perché le pressioni sui costi delle imprese possono erodere i margini di utile. Il rallentamento della crescita, abbinato alla compressione dei margini, porta a un ridimensionamento delle prospettive di utile. Le economie in fase di piena occupazione in genere alimentano l’inflazione, con una conseguente normalizzazione della politica monetaria.

Questa combinazione di fattori può agitare i mercati: gli investitori verosimilmente si preoccupano di più di aspetti che in precedenza avevano ignorato, come le controversie commerciali o le incertezze geopolitiche. Per la costruzione del portafoglio ciò comporta un calo dei rendimenti e un incremento della volatilità, con una flessione anche degli indici di Sharpe. Il vantaggio offerto dalle strategie passive, che replicano un indice di mercato, può non apparire più così interessante in una fase post-picco.

Le azioni tech toccano il fondo prima di altri settori

Nel settore tecnologico crediamo sia particolarmente interessante investire dopo un picco. Le azioni tecnologiche in genere scendono più rapidamente e toccano il fondo prima di altri settori del mercato. Lo abbiamo notato durante la grande crisi finanziaria quando il settore tecnologico toccò il fondo ben cinque mesi prima del resto del mercato, che invece ci arrivò nel marzo 2009. Le fasi post-picco ci consentono infatti di incrementare l’investimento nei grandi titoli growth a prezzi alquanto convenienti, una volta che la situazione si è stabilizzata.

La centralità dello stock-picking

Dopo un picco, credo che la selezione dei titoli ricopra un ruolo più importante della norma. Quando il mercato è in una fase di boom generalizzato, ha senso investire in un indice, che rappresenta praticamente la media del mercato. Ma in una fase post-picco assume rilevanza la selezione dei titoli. Per esempio, le società che hanno un forte potere di acquisto nei confronti dei fornitori, il potere di determinazione dei prezzi nei confronti dei clienti e indicatori finanziari robusti consentono una gestione più flessibile. Tali fattori sono tutti molto importanti per individuare i vincitori, poiché non tutte le aziende cresceranno. È pertanto estremamente importante selezionare i singoli titoli.

Molti fattori negativi sono stati già scontati

I mercati azionari in Asia e in Cina hanno già manifestato una correzione del 25-35% rispetto al livello massimo. Se esaminiamo i singoli titoli, vediamo che alcuni sono scesi di oltre il 50%, mentre le azioni asiatiche scambiano a valutazioni inferiori del 40% rispetto alle azioni USA in termini del rapporto tra prezzo e valore contabile e tra prezzo e utili. Questo indica che sono già stati scontati parecchi fattori negativi. Credo pertanto che sia un buon momento per iniziare a pescare tra le azioni asiatiche sottovalutate.

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