Jim Rogers è short su dollaro e debito Usa

Ancora gli Stati Uniti, ancora il dollaro e l’incredibile debito pubblico americano finiscono nel mirino di Rogers. Secondo il co-fondatore del Quantum Fund, l’enorme debito contratto da Washington non farà che mettere sotto pressione il biglietto verde così come la qualità del debito sovrano.
 

Da settimane si parla infatti di ristabilire l’ordine mondiale delle valute di riserva.

Dopo l’egemonia del dollaro, durata oltre 40 anni, le grandi economie del pianeta (Cina e Russia in testa) chiedono che venga ripensato il valore del dollaro, magari sostituendolo con un paniere di valute meno volatili.
 

Per questo Rogers, attraverso le telecamere di Bloomberg, invita gli investitori a vendere dollari: “il Governo sta stampando troppa carta e prendendo a prestito troppo soldi: questi non sono certo le basi per costruire una valuta forte” ha detto l’ex gestore. “A mio avviso, il fatto che gli investitori prestino denaro per 30 anni a tassi del 3-6% risulta ridicolo”.
 

Ma cosa comprare allora? Secondo il guru, che da anni risiede a Singapore dopo aver lasciato la nave che affonda (gli Stati Uniti ndr) sotto il profilo valutario è giusto concentrarsi su franco svizzero e alcune valute dell’area Asia pacifico: yen, dollaro di Singapore, Yuan cinese e dollari australiani e neozelandesi.

Ma il vero amore di Rogers rimangono le materie prime, settore su cui conviene ancora puntare: “le commodity sono l’unica asset class con i fondamentali ancora intatti”. Se invece si preferiscono le azioni, Rogers non ha dubbi: Cina e Sri Lanka, gli unici due paesi dove ha investito e intende investire parte del proprio patrimonio.
 

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