Italia, manovra correttiva certa secondo Mazziero Research

“La recessione tecnica ha avuto un impatto modesto sul PIL del 2018, bloccandolo allo 0,8%, ma è sul 2019 che avrà un effetto fortemente negativo“. L’avvertimento arriva da Maurizio Mazziero, fondatore della Mazziero Research, che spiega: “la crescita difficilmente potrà raggiungere gli obiettivi del Governo all’1% e già oggi le stime che superano lo 0,3% possono definirsi ottimistiche con la conseguenza sarà che tutti quegli impegni di deficit/PIL e debito/PIL concordati in sede comunitaria non verranno raggiunti e ciò innescherà una nuova disputa con la Commissione Europea, con effetti critici anche su spread e spesa per interessi”.

“La manovra correttiva non sarà quindi un’eventualità, ma è cosa certa, già oggi – sottolinea Mazziero – e negarlo non favorisce la fiducia dei mercati finanziari a cui la capacità di analisi non manca: il debito pubblico in aumento restringerà ancor di più gli spazi di manovra per poter disinnescare le clausole di salvaguardia, che quasi certamente dovranno scattare nel 2020 con un aumento dell’IVA forse non al 25,2% come previsto, ma più probabilmente al 24-24,5%“.

Non solo. “Tutto questo aumenterà ancor di più la fragilità dell’economia italiana e la stabilità dei conti pubblici, specialmente se si acuirà il rallentamento economico globale. A quel punto diventerà possibile una patrimoniale o un ritorno alla tassazione sulla prima casa nel 2021. A detta del Premier il 2019 sarà un anno bellissimo; lo saranno anche il 2020 e il 2021″ – conclude Mazziero.

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