Piattaforme e mercati finanziari

I servizi tecnologici possono fungere da sostituti strategici o diventare un complemento nella competizione tra piattaforme secondo una nuova ricerca della Cass Business School, (City University of London). I ricercatori hanno scoperto che l’ingresso libero sulle piattaforme produce un risultato migliore in termini di liquidità e ricchezza (liquidity and welfare) rispetto al monopolio non regolamentato.

Nel loro studio Exchange Competition, Entry, and Welfare, i ricercatori hanno combinato un modello di microstruttura di mercato a due periodi con un modello di concorrenza sul mercato caratterizzato dall’ingresso in cui gli scambi forniscono servizi tecnologici, per analizzare gli effetti sulla ricchezza dei diversi regimi d’ingresso sul mercato.

Secondo il professor Giovanni Cespa, coautore del documento, questo approccio vede come un gioco tra tre parti la struttura di mercato che permette l’interazione tra i trader: gli attori del mercato (intermediari finanziari e trader), le piattaforme di trading e l’autorità di regolamentazione. Egli afferma che: “Le piattaforme producono servizi tecnologici, operando un ricarico il cui ammontare dipende dalla pressione concorrenziale esercitata dai concorrenti. Gli intermediari finanziari acquistano servizi tecnologici dalle piattaforme e li utilizzano per soddisfare le loro esigenze di trading. In questa situazione, la liquidità del mercato risulta maggiore, il numero di intermediari che adottano la tecnologia offerta dalle piattaforme di mercato è maggiore e ciò a sua volta dipende dal margine che queste sono in grado di imporre. Una maggiore liquidità in circolazione, poi, abbassa i costi delle transazioni ed è quindi vantaggiosa per la ricchezza degli operatori di mercato”.  Per saperne di più continua a leggere cliccando qui.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!