Shi (Ubs AM): “Sul mercato azionario cinese le sfide diventano opportunità”

Lo scorso anno è stato impegnativo per gli investitori azionari focalizzati sulla Cina, per via di alcuni motivi, tra cui:

  • Tensioni commerciali USA-Cina: all’inizio del 2018, sembrava che la questione fosse puramente legata all’economia ma, adesso, sembra aver vissuto un’escalation tale da diventare un problema geopolitico.
  • Riduzione della leva finanziaria da parte della Cina: nel 2017 il paese ha avviato una campagna di riduzione della leva finanziaria (in particolare per il sistema bancario ombra) che ha contribuito a ridurre il credito destinato al settore privato e a rallentare l’economia. Ci sono stati anche dei venti contrari in ambito normativo che hanno coinvolto diversi settori industriali, tra cui Internet, il settore dell’istruzione e delle bevande alcoliche. Questi fattori hanno contribuito a peggiorare il sentiment degli investitori in Cina.
  • La straordinaria forza dell’economia statunitense, del dollaro e dei tassi d’interesse, che ha determinato dei deflussi dagli asset dei mercati emergenti verso quelli denominati in dollari.

Nonostante queste sfide – afferma Bin Shi, Head of China Equities di UBS AMriteniamo che il 2019 sarà un anno decisamente più positive per l’azionario cinese“.

“Per quanto riguarda i venti contrari dei quali abbiamo parlato in precedenza – sottolinea Shi – vediamo qualche miglioramento nel processo di riduzione della leva finanziaria e nella forza dell’economia statunitense, mentre la guerra commerciale, il cui risultato è più difficile da prevedere, sembra aver attualmente raggiunto un momento di stallo”.

“La Cina ha iniziato ad adottare un atteggiamento moderatamente stimolante (sia fiscale che monetario) e il Governo ha promesso di dare maggiore sostegno al settore privato per bilanciare il rallentamento dell’economia. Anche l’economia statunitense – pur essendo ancora molto forte grazie ai consistenti tagli fiscali – dovrebbe rallentare, raggiungendo tassi più tendenziali per quanto riguarda la crescita del PIL. Di conseguenza, anche la forza del dollaro dovrebbe essere moderata” prosegue l’esperto di Ubs AM.

“Se da un lato l’attuale mercato azionario cinese rimane turbolento, riteniamo che ci siano ancora delle aree con interessanti opportunità di investimento e che le valutazioni abbiano raggiunto livelli interessanti. Considerando una serie di recenti dichiarazioni politiche e altre notizie, abbiamo notato un significativo cambiamento nell’atteggiamento del governo cinese per quanto riguarda il sostegno mirato all’economia, i negoziati sulle questioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e il ripristino della fiducia del mercato dei capitali e delle imprese”.

“Il nostro portafoglio rimane focalizzato sulla stock selection, in particolare per quanto riguarda le società con fondamentali resistenti che offrono opportunità di valutazione. Abbiamo colto questa debolezza del mercato come un’opportunità per rafforzare la nostra posizione core high conviction, che beneficerà del percorso di crescita interna e ha solide prospettive di crescita a lungo periodo. Abbiamo anche incrementato selettivamente la nostra esposizione al settore finanziario, in quanto riteniamo che le prospettive siano migliorate. A nostro avviso, i leader del settore saranno in grado di consolidare ulteriormente il mercato, in quanto i drive di crescita fondamentali restano intatti” concluede Shi.

 

 

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