L’economia statunitense è cresciuta del 2,6% annualizzato nel quarto trimestre del 2018, in rallentamento rispetto al +3,4% del trimestre precedente, ma ben sopra le attese che si attestavano al 2,2% (fonte Reuters). “È il livello più basso dal primo trimestre del 2018 – spiega Vincenzo Longo, market strategist di IG – Al rallentamento della crescita hanno contribuito la decelerazione della crescita degli investimenti privati (a 0,82pp da 2,53), dei consumi (1,92pp da 2,37) e della spesa governativa locale (a 0,07pp da 0,44), quest’ultima per via dello shutdown”.
Bene la bilancia commerciale, che contrariamente alle attese, ha visto un’accelerazione dell’export e un rallentamento dell’import, anche se il contributo complessivo rimane negativo (a -0,22pp da -1,99). Basso anche il contributo dello scorte (0,13pp da 2,33), elemento questo monitorato con grande attenzione dal mercato. Sull’intero 2018 la crescita del Pil è stata del 2,9% (stesso dato del 2015), in netta ripresa dal 2,2% dell’anno precedente. Il dato è in linea con le stime dell’amministrazione Trump, che puntavano al 3% di crescita annua.
“L’ufficio di statistica ha comunque sottolineato che il dato sarà soggetto a revisioni per via della mancanza di alcune figure la cui pubblicazione è stata ritardata per lo shutdown. Nel complesso, per quanto attendibili siano queste figure, crediamo che il dato odierno sia positivo – continua Longo – La crescita è stata solida e i consumi hanno fatto da traino all’economia, seppur in calo rispetto al trimestre precedente. Inoltre, il contributo delle scorte è stato piuttosto basso, elemento questo che spazza via i timori di un calo pronunciato della produzione industriale dei mesi successivi. C’è da dire che gli investitori stanno già guardando agli indicatori anticipatori, che dipingono un quadro più roseo dopo le difficoltà degli ultimi mesi”.
Il mercato sembra averla presa bene. Il dollaro si è rafforzato verso le principali valute mondiali, mentre i rendimenti sul Tnote sono saliti verso la soglia del 2,7%. Bene anche i future a Wall Street che hanno ridotto le perdite dopo la pubblicazione dei dati.