Dimezzata la percentuale di società italiane che ha registrato un impairment dell’avviamento

L’Italia ha registrato un impairment dell’avviamento aggregato di 1,1 miliardi di euro nel 2017, con un incremento del 38% rispetto al 2016, ma ancora relativamente limitato rispetto ai 16 miliardi raggiunti nel 2013, al culmine della crisi del debito sovrano in Europa.

All’interno dello Stoxx Europe 600 la percentuale di società italiane che ha registrato un impairment dell’avviamento nel 2017 è calata all’11,5% del totale delle aziende italiane con avviamento incluse nell’indice, una delle percentuali più basse in Europa. Ciò corrisponde anche a circa la metà della percentuale di società registrata l’anno precedente, secondo il sesto studio europeo sull’impairment dell’avviamento di Duff & Phelps, il consulente globale che protegge, ripristina e massimizza il valore per i clienti.

Dal punto di vista settoriale, le società finanziarie italiane sia all’interno del Ftse Mib che dello Stoxx Europe 600 hanno registrato quasi l’intero importo di impairment dell’avviamento, pari a 1.062 milioni di euro, con appena 2 eventi di impairment.

Gli impairment complessivi dell’avviamento registrati dalle società nell’indice Stoxx Europe 600 sono diminuiti del 35%, passando da 28,4 miliardi nel 2016 a 18,5 miliardi di euro nel 2017. Questo è stato anche il livello più basso di impairment dell’avviamento in Europa dal 2010, l’inizio della crisi del debito sovrano nei Paesi dell’Euro.

In contrasto con queste tendenze favorevoli, l’attività di M&A europea è diminuita

L’area dell’Euro ha visto un calo del 10% nel volume dei deal e una riduzione del 70% del valore (in Euro) dei deal completati. In tutta l’Unione Europea si è assistito ad un dimezzamento del valore dei deal, con un calo del volume del 7%. Complessivamente nel 2017 sono stati aggiunti € 35 miliardi di avviamento ai bilanci delle società Stoxx Europe 600, con la Francia che ha aggiunto il quantitativo maggiore.

Enrico Rovere, Managing Director a capo della Valuation Advisory di Duff & Phelps in Italia ha commentato: “Mentre l’attività di M&A è diminuita in tutta Europa nel 2017, qualsiasi impatto negativo sull’avviamento a causa dell’incertezza economica e politica doveva ancora avvenire nei conti delle società. Guardando al 2018, tuttavia, sembra che le cose stiano iniziando a cambiare. I mercati tendono a reagire negativamente a periodi di prolungata incertezza e, per quanto riguarda l’impairment dell’avviamento, dovremo aspettare ancora un po’ prima di poter veramente iniziare a vedere il vero impatto, poiché c’è un ritardo naturale prima che le società segnalino risultati negativi su precedenti acquisizioni”.

“È importante tenere presente che molte delle società con sede in Italia nello Stoxx Europe 600 hanno anche operazioni globali, consentendo loro di compensare parte del rischio associato all’incertezza economica e politica locale. Questo “scudo” multinazionale può creare un ulteriore ritardo nell’ammontare degli impairment di avviamento registrati”.

“L’edizione 2018 del nostro studio evidenzia nel 2017 risultati relativamente migliori per il nostro Paese rispetto al 2016, nel senso che meno società hanno registrato un impairment dell’avviamento. Allo stesso modo, sebbene l’ammontare complessivo di impairment nel 2017 sia cresciuto, esso si mantiene su valori ben più contenuti rispetto a quelli registrati solo alcuni anni fa (16 miliardi nel 2013). Sarà interessante vedere se questa tendenza sarà confermata dai test di impairment del 2018, alla luce della flessione dei mercati finanziari globali nell’ultima metà dello scorso anno e del rallentamento dell’economia mondiale, che potrebbe influenzare sia il costo del capitale che le proiezioni di flussi di cassa utilizzate dalle società per gli impairment test. Infatti, anche se i risultati finanziari completi del 2018 per le aziende dello Stoxx Europe 600 non saranno noti se non fra qualche tempo, una società italiana ha già raggiunto la Top 10 degli eventi di impairment dell’avviamento finora rilevati per l’indice. L’importo segnalato da questa società è già più del doppio del valore totale di impairment dell’avviamento registrato dalle società italiane nell’indice nel corso del 2017”.

Duff & Phelps ha pubblicato in Italia la sesta edizione dello Studio europeo sull’impairment dell’avviamento in concomitanza con un seminario che l’azienda ha tenuto l’8 marzo a Milano, “Business Valuation e Stima del Costo del Capitale nel Panorama Economico Attuale“. Il seminario ha riunito esperti leader nella professione per aiutare le aziende a comprendere meglio come affrontare le complessità di valutazione che sorgono quando si stimano i tassi di sconto nel contesto delle incertezze politiche ed economiche globali e della conseguente volatilità del mercato.

 

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