Saipem al top, grazie a petrolio e nuove commesse

Saipem sui massimi da ottobre a Piazza Affari, dove il titolo si è riportato sopra i 4,88 euro per azione su livelli di quasi il 44% superiori a dove si trovava un anno fa, con una capitalizzazione risalita sopra i 4,9 miliardi di euro. Al massimo delle ultime 52 settimane, a 5,51 euro (toccato agli inizi di ottobre, appunto), manca ancora un 13% di potenziale rialzo.

Rispetto all’importante rialzo che dai minimi di poco più di 3 euro toccati nell’aprile 2018 ha portato il titolo a guadagnare circa un 80% nei sei mesi successivi sembrano per ora mancare almeno in parte i volumi che in queste settimane oscillano tra i 5 e i 15 milioni di titoli scambiati al giorno, mentre nel precedente rally si registravano tra i 10 e i 25-30 milioni di pezzi scambiati giornalmente. Segno che il mutato quadro dei mercati sta inducendo i risparmiatori, persino quelli più avvezzi al rischio, ad una maggiore prudenza.

Da tenere d’occhio, come sempre nel caso di titoli del comparto petrolifero, le quotazioni del greggio, col Wti che oscilla poco sotto i 58 dollari al barile e il Brent sopra i 67 dollari, favoriti dall’annuncio di un calo a sorpresa (di circa 3,9 milioni di barili) delle scorte petrolifere statunitensi. Per quanto riguarda specificamente Saipem vi sono poche novità degne di nota, tra queste l’accordo con KiteGen per un sostegno allo sviluppo di tecnologie per lo sfruttamento dell’energia eolica ad alta quota.

Non sembra aver influito la notizia della multa da 350 mila euro comminata da Consob in seguito ai rilievi mossi sull’aumento di capitale 2016, mentre contribuisce certamente all’umore positivo l’acquisizione di nuovi contratti nel “drilling onshore” in Bolivia e in Arabia Saudita e l’estensione di ulteriori contratti preesistenti sempre in Arabia Saudita oltre che in Perù, Marocco e Romania, per un controvalore complessivo di circa 220 milioni di dollari.

Legittima la soddisfazione del Coo Onshore Drilling di Saipem, Francesco Racheli, secondo cui le nuove commesse premiano “gli sforzi di ottimizzazione delle operazioni e conferma la strategia della divisione Drilling Onshore di consolidamento della presenza in aree geografiche importanti come Medio Oriente e Sud America e di espansione della base clienti”. Una razionalizzazione del portafoglio che il mercato spera possa portare anche ad un rafforzamento dei margini reddituali.

A cura di Luca Spoldi, Certified european financial analyst, ceo di 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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