Fusione DB – Commerzbank: il mercato festeggia, ma le norme sul bail-in?

A cura di Massimo Gionso, Consigliere Delegato di Cfo Sim

Il mercato ha festeggiato la possibile fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank, un’operazione spinta dal Governo a cui sta lavorando da diversi mesi e che dovrebbe essere anche sostenuta economicamente dallo stesso. Questa cosa metterebbe di fatto in discussione le norme contenute nella cosiddetta riforma del Bail – In che hanno imposto agli Stati membri dell’Unione Europea di adottare regole per gestire le eventuali crisi bancarie utilizzando risorse private – presenti all’interno della banca stessa – in modo da evitare che il costo dei salvataggi gravi sui contribuenti e sul deficit pubblico.

La messa in discussione della normativa deriva dal fatto che ha creato e sta creando delle distorsioni sulla gestione del risparmio degli Europei. Le banche sono in crisi da molti anni a causa di una serie di fattori esogeni, come l’innovazione tecnologica, i bassi tassi di interesse, la crisi delle imprese e i cosiddetti NPL per la funzione che svolgono vanno meglio tutelate, se necessario anche con un intervento pubblico. Molti settori economici sono sostenuti dallo Stato e a maggior ragione dovrebbe essere fatto per il sistema creditizio.

L’intervento pubblico tedesco in questa situazione, è inutile nasconderlo, pone rimedio alla gestione di due banche in crisi da anni che rimangono fondamentali per il sistema economico del Paese. È corretto, a mio parere, un intervento di questo tipo, ma altrettanto importante sarebbe rivedere la normativa europea sulle crisi bancarie, perché non è detto che sia l’ultima da gestire in Germania e potrebbero accadere situazioni simili in altri Paesi.

In Italia oggi il contesto è stabile. Parlando in generale, le banche in crisi hanno trovato la via della messa in sicurezza dei conti e imboccato la strada della crescita. Rimangono ancora pochi casi di incertezza, ma il sistema è solido e i Governi che si sono succeduti, compreso l’attuale, hanno sempre adottato prontamente misure correttive. Per cui, in conclusione, possiamo dire di essere tranquilli per il nostro Paese e proprio per questo motivo, avendo fatto, stranamente, il compito a casa, dobbiamo essere i primi a porre nell’agenda Europea la questione della riforma delle norme del Bail – In.

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