Ferrari stenta a ripartire in Borsa, in attesa del lancio dei nuovi modelli

Che succede al titolo Ferrari, che da inizio marzo ha visto le quotazioni dei titoli oscillare tra 117,15 e 112,55 euro?

Il movimento laterale che caratterizza queste ultime settimane di Borsa ha già provocato, secondo quanto segnalano gli analisti tecnici, il cedimento di una trendline rialzista partita dai minimi di inizio gennaio in area 84,30 euro.

Le prospettive grafiche a medio periodo sono così passate da positive a neutrali nonostante che il titolo di Maranello abbia guadagnato poco meno del 30% negli ultimi tre mesi facendo salire la capitalizzazione attorno ai 21,5 miliardi di euro, ormai superiore alla capitalizzazione non solo della controllante Exor (13,8 miliardi) ma anche a quella di Fiat Chrysler Automobiles (di poco inferiore ai 20 miliardi di euro).

Lo scenario tecnico di Ferrari

L’eventuale rottura al ribasso dei supporti in area 112,55 euro peggiorerebbe ulteriormente il quadro grafico di breve periodo da neutrale a negativo, rischiando di generare una ulteriore discesa sino al successivo supporto, individuabile a quota 110,80 euro e poi via via a 108,30 e a 106,45 euro. Al di sotto di questo livello, le quotazioni dei titoli della casa automobilistica potrebbero poi scivolare rapidamente a 108,30 e poi a 106,45 euro.

La chiusura positiva di ieri a 115,9 euro lascia peraltro sperare in un nuovo test della resistenza a 117,15 euro, che se superata favorirebbe la ripresa del trend rialzista di medio periodo e un possibile allungo in verso i 120 euro per azione, oltre al quale il titolo del gruppo guidato da Louis Camilleri potrebbe portarsi verso un primo obiettivo rialzista di breve periodo attorno ai 122,15 euro e poi salire a 124,40 euro, riavvicinandosi ai massimi storici di 129,5 euro toccati il 27 dicembre scorso.

Il quadro fondamentale del titolo

A livello fondamentale il quadro non sembra invece presentare particolari novità: tra gli ultimi a esprimersi sul titolo, gli analisti di Hsbc a inizio febbraio avevano ritoccato all’insù il prezzo obiettivo (da 125 a 130 euro per azione) confermando il rating “buy” (acquistare), inserendo Ferrari “tra i 10 top buy” del comparto auto per il 2019. “Il ritmo e la qualità della crescita – avevano spiegato gli analisti – giustificano la valutazione a premio”.

Secondo gli esperti, anzi, l’espansione dei margini e il forte free cash flow sono destinati a sorprendere positivamente nell’anno in corso. A questo punto il prossimo catalizzatore, secondo Hsbc, “potrebbe essere il lancio del primo modello ibrido”, forse già entro fine marzo. Si tratta di una coupè nota col codice di progetto F173 e di cui la stampa specializzata ha già mostrato varie anteprime in questi mesi, spinta da un motore turbo V8 coadiuvato da un motore elettrico.

Un’auto che promette di essere più veloce persino della Ferrari 488 Gtb e che dovrebbe vedere non una produzione limitata ma una produzione di serie, anche se il prezzo, previsto molto elevato, ne consentirà l’acquisto a pochi fortunati super ricchi. Nel corso dell’anno dovrebbero poi essere lanciati altri quattro modelli: l’aggiornamento della 488 (GTB e Spider), la versione coupé della Portofino e la 812 Superfast con tetto retrattile. Cinque modelli che potrebbero riaccendere anche la performance borsistica del “cavallino”.

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