In griglia di partenza il maxiemendamento sul decreto anti-crisi

Sarà approvato domani il testo del maxiemendamento al decreto anticrisi. Nella serata di sabato la Camera ha votato la fiducia al decreto-anticrisi, con 241 voti contrari e 294 a favore: si tratta della 23esima fiducia chiesta al governo attuale, la 16esima chiesta alla Camera dei deputati in Roma. . I Sì sono venuti dal Pdl e dalla Lega, mentre i no dal Pd, dall’Idv e dall’Udc. Il Movimento per le Autonomia non ha partecipato al voto.

Montecitorio ha così modificato il testo varato dalle commissioni Bilancio e Finanze, maxiemendamento che domani sarà approvato nella sua interezza, per esser poi trasmesso al Senato. Le modifiche introdotte sono volte a finanziare nel triennio 2009-11 un saldo netto costantemente in peggioramento, pari a 534 milioni di euro. Complessivamente, il decreto anti-crisi reperisce risorse per aggiustamenti per 1,5 miliardi quest’anno e 3-4 miliardi per il 2010.

Per quanto concerne il settore bancario, sulle commissioni di massimo scoperto si ribadisce un corrispettivo omnicomprensivo pari allo 0,50%, per il servizio di messa a disposizione delle somme, escluso dal tetto eventuali sconfinamenti. Nel bilancio della Corte dei Conti, invece, è stata esclusa la normativa che comprendeva una commissione dello 0,50% sullo sconfinamento e sul controllo del parlamento sul bilancio dell’ente di controllo contabile dello Stato.

Sempre per le banche, il nuovo decreto prevede l’obbligo di risarcimento per il cliente in caso di perfezionamento della surrogazione dei mutui immobiliari richiesta da oltre 30 giorni. Tale risarcimento sarà pari all’1% del valore del mutuo per ogni mese di ritardo. Inoltre, modificata anche la data di valuta di bonifici ed assegni circolari, che non potrà superare le 24 ore. Per gli assegni circolari, invece, la valuta sarà di 3 giorni e la disponibilità di 5.

Per sostenere le imprese, inoltre, il decreto non dovrebbe prevedere impattare sui conti pubblici. I circa 2 miliardi a detassazione degli utili delle imprese sull’acquisto di beni strumentali nuovi (Tremonti Ter) saranno coperti da altre entrate, sostanzialmente recuperate dalla lotta all’evasione internazionale e dalla nuova imposta sostitutive del 6% sulle plusvalenze nella compravendita di oro per usi non industriali (norma valida solo per imprese e Bankitalia).

Infine, tra interventi energetici a favore delle famiglie e l’estensione delle limitazioni nelle assunzione di personale previste per le Pubbliche amministrazioni anche alle Spa pubbliche, l’argomento più caldo resta il terzo scudo fiscale.

La lotta di Tremonti ai paradisi fiscali ed all’evasione, ha portato ad un nuovo scudo, dopo quelli del 2001 e del 2003, che prevede una commissione del 5% sui rendimenti degli ultimi 5 anni sul rimpatrio di capitali da Paesi fuori dallo spazio economico europeo e la regolarizzazione di quelli nell’area, purché sia garantito un adeguato flusso di scambi informativi fiscali, a livello amministrativo. Il decreto anti-crisi prevede anche, come accennato, un’imposta del 6% sulle riserve auree, con un tetto al prelievo di 300 milioni. Inoltre, il testo introduce una stretta sulle compensazioni Iva, all’insegna della lotta alle frodi: oltre i 10mila euro, occorre quindi il visto di conformità da parte di professionisti, Caf e consulenti.

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