Generali, risultati e dividendo in crescita. La strategia di Vontobel Certificati

A cura di Vontobel Certificati

Generali ha archiviato il 2018 con conti e cedola in crescita

A partire dall’utile netto che è cresciuto del 9,4% a 2,31 miliardi di euro e dal risultato operativo che ha mostrato un rialzo del 3% a 4,86 miliardi. Un risultato in aumento, spiega il Leone di Trieste, grazie al miglioramento di tutti i segmenti di attività del gruppo. Il risultato non operativo è invece negativo e si attesta a -1,36 miliardi rispetto a -1,11 miliardi nell’esercizio 2017, influenzato in particolare, sottolinea il gruppo assicurativo, dalle svalutazioni sugli investimenti azionari e dai minori profitti netti di realizzo che riflettono la programmata politica di sostenere i rendimenti futuri dei propri investimenti. Risultati in crescita e sostanzialmente in linea con il consensus che indicava 2,44 miliardi per l’utile e 4,88 miliardi per il risultato operativo. Quanto alla cedola, alla prossima assemblea degli azionisti sarà proposto un dividendo per azione di 0,90 euro, in aumento di 0,05 centesimi per azione (+5,9%) rispetto all’anno precedente (0,85 euro nel 2017).

E il payout ratio si attesta al 61,2% (63% nel 2017). Con i risultati 2018, “Generali chiude il piano 2015-2018 superando tutti i target e completando con successo la trasformazione industriale del gruppo” ha dichiarato l’amministratore delegato Philippe Donnet. “Dal primo gennaio, tutto il gruppo è impegnato a eseguire il nuovo piano Generali 2021 investendo su crescita profittevole, innovazione e trasformazione digitale del nostro business” conclude il CEO.

I 28 analisti che seguono il titolo Generali si dividono in 10 buy, 14 hold e 4 sell. Il target price medio a 12 mesi è pari a 16,58 euro, che implica un potenziale rendimento dell’1,4% rispetto alle quotazioni attuali.

Analisi tecnica di Generali

Generali mostra un quadro grafico interessante e dopo la pubblicazione dei conti prosegue al rialzo nell’uptrend avviato dal minimo del 2018 a 13,625 euro, guadagnando circa il 20%. Molto positiva la seduta del 15 di marzo che ha registrato un forte impulso sia in termini di volatilità che di volumi (16 milioni di pezzi scambiati, vs una media a dodici mesi di 5,5 milioni). Anche RSI conferma l’impostazione positiva del titolo essendo entrato in forte ipercomprato. In tale scenario probabile un graduale ritorno del titolo verso i massimi 2018 a 17,13 euro. In particolare, il superamento del massimo relativo di marzo 2019 a 16,585 euro, darebbe un segnale positivo con target i 17,13 euro. Al ribasso invece il break dei 16 euro, con volatilità, potrebbe generare ritorni fino a 15,5 euro.

I certificati:

 

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