Censis-Confcommercio e ai segnali preoccupanti emersi dall’esame dei dati.
Sebbene, infatti, vi sia stata una diminuzione del deficit delle famiglia italiane, il calo è imputabile soprattutto ad un brusco indebolimento dei consumi sul mercato.
Gli acquisti sono scesi dell’8-9% ma vi sono settori, come quello dell’automobile, che hanno maggiormente sofferto questo crollo riportando cali nelle vendite superiori al 20%.
In altri casi l’indebitamento c’è ma non si vede, a causa del crescente uso di carte revolving, che consentono di rimborsare le rate a fine mese.
Anche questo fattore ingannevole ha contribuito dunque alla diminuzione della percentuale di deficit, legata più ad un calo dei consumi che ad un reale miglioramento della situazione economica delle famiglie.
Nel 2008, infatti, si è registrata una perdita di 7 miliardi di euro sugli acquisti degli italiani, e si prevede che questa cifra possa raddoppiare entro la fine del 2009.
Rosario Trafiletti, in una dichiarazione pubblicata dal Sole24ore, suggerisce un intervento governativo per incentivare i consumi, aumentando il potere d’acquisto delle famiglie di medio reddito attraverso una detassazione dei lavoratori a salario fisso.
Nota positiva del rapporto del Censis-Confcommercio emerge sul fronte mutui, dove il pagamento di prestiti immobiliari rimane stabile e invece cala (dal 44,1% al 38,1%) la percentuale di famiglie in difficoltà per il pagamento delle rate.