L’invecchiamento della Cina è un problema per la crescita?

A cura di Craig Botham, Emerging Markets Economist, Schroders

Che la Cina abbia un problema di invecchiamento è risaputo. L’interpretazione più comune è che la Cina abbia scalato le classifiche della crescita economica grazie alla sua immensa popolazione, facendo leva sulle sue condizioni demografiche per diventare la seconda economia mondiale. Secondo questa lettura, la popolazione cinese ora sta invecchiando e di conseguenza il percorso di crescita non può che essere giunto alla fine.

Questa visione, tuttavia, è solo parzialmente corretta. Non c’è dubbio sul fatto che la Cina stia invecchiando, ma non è detto che ciò sia necessariamente disastroso per la crescita e gli investitori.

La popolazione cinese in età lavorativa ha raggiunto il picco

Il picco nella popolazione cinese in età da lavoro è stato ormai raggiunto e sorpassato (Grafico 1) e d’ora in avanti la forza lavoro si ridurrà sia in termini assoluti che in proporzione rispetto alla popolazione complessiva, a sua volta in diminuzione a partire dal 2027, secondo le ultime proiezioni dell’US Census Bureau.

Grafico 1: Popolazione in età lavorativa in percentuale sul totale ed età mediana della popolazione

Fonte: US Census Bureau, Schroders Economics Group. Dati al 13 febbraio 2019

Se si considerano l’andamento dell’età mediana cinese nel tempo e le proiezioni per i prossimi anni, appare evidente che la Cina sia invecchiata e che continuerà ad invecchiare. In base a questo indicatore, il Paese diventerà più ‘vecchio’ degli Stati Uniti nel 2021 e sarà vecchio quanto il Giappone per il 2045. Ciò significa che la Cina invecchierà prima di diventare ricca? La risposta a questa domanda è soggettiva, nel senso che dipende dalla definizione di ‘vecchio’ e di ‘ricco’.

La crescita economica non dipende solo dalla forza lavoro

Un nostro recente studio ha mostrato che l’invecchiamento della forza lavoro, di per sé, non implica necessariamente che la Cina non diventerà mai ricca. A condizione che la produttività sia abbastanza elevata, è possibile mantenere una crescita anche a fronte di una manodopera in diminuzione.

Seguendo il modello di Solow, si può scomporre la crescita economica in tre elementi principali: la crescita della forza lavoro, la crescita dello stock di capitale e la crescita della produttività totale dei fattori – in altre parole, l’efficienza con cui si possono combinare lavoro e capitale, che può aumentare grazie al progresso tecnologico.

Dal nostro studio emerge il fatto che la Cina sia stata in grado di crescere ad un passo sostenuto indipendentemente dall’evoluzione delle dimensioni della sua forza lavoro, e potrà continuare a farlo. L’invecchiamento della popolazione impiegherà un certo tempo prima di diventare un freno significativo per la crescita e può essere parzialmente contrastato da riforme del mercato del lavoro volte a incrementare il tasso di partecipazione delle fasce più anziane. La produttività della manodopera è un fattore decisamente più importante per l’andamento della crescita cinese rispetto alle dimensioni della forza lavoro.

L’importanza della produttività

Le riforme per supportare la produttività totale dei fattori hanno un’importanza cruciale. Made in China 2025 è un tentativo esplicito di risalire la catena del valore nella produzione, incrementando così la produttività sia del capitale che del lavoro in modo significativo. Tuttavia, altre misure come le riforme fondiarie potrebbero essere più problematiche, data la fondamentale incompatibilità tra l’ideologia del Partito Comunista e il concetto di proprietà privata dei terreni agricoli.

Con la giusta combinazione di politiche, il declino demografico della Cina può essere meno problematico di quanto appaia. La sfida sarà adottare tale combinazione sotto la guida di una leadership che reputa parte della soluzione come politicamente poco appetibile.

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