Ieri sera, Wall Street ha poi chiuso in guadagno (+0.7%), seppure non sui livelli toccati poco dopo l’apertura. Una performance apprezzabile, alla luce dei dai macro pubblicati durante la giornata, in particolare la Consumer Confidence, che ha mostrato un calo di oltre 7 punti, da 131.4 a 124.1. A trascinare al ribasso la survey, la percezione delle present conditions, con l’indice relativo ai minimi da 12 mesi. Vistoso il calo della valutazione del mercato del lavoro.
Il newsflow macro in USA alimenta dubbi sullo stato del ciclo
“Abbiamo avuto un discreto numero di “stecche” – avverte Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – tra cui le retail sales di dicembre e gennaio, i nuovi occupati di febbraio, la fiducia della piccola e media azienda USA, il manifatturiero. Sul tema della correzione della consumer confidence, sono interessanti i risultati di un analisi di Sentimentrader.com. Partendo dal presupposto che la confidence appena sei mesi fa era su massimi poliennali, Sentimentrader ha rilevato tutti i casi in cui il sottoindice “present conditions” è passato, in tempi brevi, dai suddetti massimi a un minimo a 12 mesi. La statistica mostra che nella maggior parte dei casi ciò ha contrassegnato la fine del ciclo, e l’arrivo di una recessione.
“La performance media dell’azionario USA dopo questo segnale è stata, dal 1970 in poi, negativa, non tanto nell’immediato, quanto tre o quattro trimestri dopo il segnale – fa poi notare Sersale – solo nel ’95 questo segnale è stato totalmente negato, e seguito da un rally sontuoso, mentre nel 79 e nell’ 86 è stato comunque disatteso. Nelle ultime due occasioni sono stati dolori”.
!Se non altro, il risultato (che si basa comunque su un numero ridotto di osservazioni e va quindi preso con cautela) mostra che abbiamo un po’ di tempo davanti per raccogliere ulteriori informazioni. Inoltre, dal grafico si nota che in occasione della maggioranza dei picchi della consumer confidence, il trend prima di invertirsi si è indebolito. Può anche darsi che la fase correttiva della confidence lasci spazio ad un nuovo massimo nei prossimi mesi” aggiunge Sersale.
“Detto questo, si tratta sicuramente di una serie da monitorare attentamente – conclude lo strategist – In generale, perchè questa atmosfera da “fine ciclo”, a cui ha contribuito sicuramente anche la Fed, evapori, la qualità dei dati macro USA deve migliorare un po’”.