“Mi sono incontrato con la SEC tante volte e ogni volta mi sono detto questa volta mi prendono” così Bernard Madoff, finanziere condannato a 150 anni di carcere per aver creato una truffa da milairdi di dollari durata 20 anni.
Durante le quattro ore di colloquio, Madoff, che ora si trova in una prigione del Nord Carolina, ha dimostrato una buona salute oltre ad essere molto collaborativo con i due inquirenti. Ma le parole del truffatore sono un vero e proprio macigno sulla già debole reputazione della Consob americana, che in tanti anni non è mai riuscita a scoprire la truffa di Madoff. Proprio per questo la SEC sta completando un’accurata indagine a ritroso, per capire se e dove avrebbe sbagliato e soprattutto trovare chi era responsabile delle mancate indagini su Madoff e la sua società.
Diverse volte infatti la SEC è arrivata a Madoff, ma ogni volta le indagini (mai legate alla truffa finanziaria ma sempre all’altra attività del finanziare, quella di brokerage) sono finite in archivio. Per queste mancanze, e dopo le pesanti pressione dei media, la Sec è corsa ai ripari sostituendo il presidente (ora Marcy Schapiro)oltre ad un certo numero di dirigenti.
Secondo i due procuratori, Cotchett e Fineman, Madoff ha dimostrato particolare rimorso per quanto accaduto e nonostante non fosse felice per la sua nuova ‘residenza’ i due hanno detto che il finanziare non sembra lamentarsi per dove si trova.
Il re della truffa ha inoltre detto che le autorità dovrebbero aver trovato tutti i soldi rimasti anche se molti credono che lo stesso Madoff non sappia esattamente dove siano i miliardi di dollari del Ponzi Scheme, questo per via del coinvolgimento di molti fondi feeder disseminati qua e là per il pianeta che rendo difficile la conta dei soldi investiti e persi.
In base a quanto suggerito dalla ABC, Madoff avrebbe accettato di parlare ottenendo in cambio che la moglie Ruth non venisse coinvolta nelle indagini.