Mercati finanziari stabili grazie a Banche Centrali e crescita moderata

Lontano da tensioni inflazionistiche e supportati da Banche Centrali concilianti, gli operatori hanno decisamente rivisto il frettoloso atteggiamento ribassista e sfruttato quotazioni più scontate per riposizionarsi a favore dei mercati sebbene il quadro macroeconomico non sia mutato e parli ancora di cicli economici in miglioramento ma con ritmi di crescita prospettica decisamente ritarati e contenuti”. Ad affermalo è Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti AM SIM, che di seguito dettaglia la propria view per iprossimi mesi.

Si tratta, tuttavia, di un equilibrio difficile da sostenere nel lungo termine dato che si fonda su un atteggiamento delle Banche centrali sostenibile se la crescita resta appunto modesta ma soprattutto non evidenzia armi di difesa da poter utilizzare qualora il contesto economico ricada in un rischio recessione. Dunque si naviga a vista in questa fase puntando su qualche evidenza positiva che da latente possa emergere in maniera più netta soprattutto guardando Stati Uniti e mercati emergenti, Cina in primis, mentre Europa e Giappone non sembrano, oggi, in grado di fornire spunti significativi a favore di una decisa crescita economica.

In attesa di evidenze fattuali più chiare, lo scenario dominante per i mercati finanziari resta guidato dalle aspettative circa una dinamica macroeconomica di crescita mondiale ancora positiva caratterizzata sui mercati sviluppati dal supporto sia di politiche monetarie che fiscali concilianti sebbene all’interno di un quadro geopolitico atteso ancora instabile sia per l’atteggiamento di politica commerciale adottato dagli Stati Uniti che per l’irrisolto tema Brexit ed il contestuale avvicinarsi delle tornate elettorali in Europa. I Mercati Emergenti si mantengono oggi su livelli di valutazione per certi versi più interessanti, sia sul fronte obbligazionario che azionario con una forte diversificazione tuttavia fra i vari paesi. Segnaliamo in tal senso come il Brasile, alle prese con la difficile uscita dalla crisi innescata dal calo delle materie prime, stia offrendo opportunità interessanti mentre per la Cina i dati sembrano evidenziare una maggior stabilizzazione segno che gli effetti di alcune misure di stimolo stanno iniziando a creare valore in un contesto di riequilibrio della crescita verso i consumi interni e di riforme a favore di una maggiore apertura del mercato ai partner esteri.

Sebbene nei prossimi mesi il livello di attenzione dovrà restare alto, le attese, soprattutto per l’inizio del nuovo trimestre restano favorevoli ai mercati azionari mentre gli obbligazionari dovrebbero continuare a mantenere una certa solidità e rendimenti pressoché stabili, in Europa attorno ai livelli minimi ed in America ben al di sotto dei massimi registrati a seguito del forte rialzo nel 2018. Più volatili le attese invece sul fronte valutario con rischio di ulteriore indebolimento per l’Euro.

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