Legal & General: i risultati dell’ottavo report annuale sull’azionariato attivo

Legal & General Investment Management ha espresso voto contrario nei confronti delle decisioni di governance di un numero record di società a livello globale nel 2018, come emerge dal rapporto annuale sull’azionariato attivo del team di corporate governance, rilasciato oggi.

L’Active Ownership Report evidenzia che LGIM ha votato contro 3,864 società in tutto il mondo, con un aumento del 37% rispetto al 2017, avendo rafforzato le sue politiche di voto nel corso del 2018. I voti contrari ai presidenti dei consigli di amminstrazione sulla diversity e le questioni relative all’audit hanno raggiunto livelli record nel Regno Unito, mentre i contributi pensionistici dei dirigenti sono diventati un’area di impegno più prominente. Cambiamenti climatici, efficacia del consiglio di amministrazione e remunerazioni hanno continuato a essere parte integrante dell’engagement a livello globale e oltre la metà delle azioni ha riguardato società basate fuori dal Regno Unito.

Sacha Sadan, Responsabile della Corporate Governace di LGIM, ha commentato: “Il 2018 è stato un anno record dal punto di vista della domanda dei clienti per la nostra attività, poiché abbiamo continuato il nostro engagment verso le aziende e i regolatori su una vasta gamma di temi, utilizzando il nostro potere di voto per influenzare il cambiamento. Le cifre più elevate riflettono i maggiori standard a cui ci aspettiamo che le aziende aderiscano, avendo rafforzato la nostra politica di voto nel 2018. Siamo incoraggiati dai molti progressi fatti, ma resta ancora molto da fare e il successo reale dipenderà dalla collaborazione – le aziende devono creare modelli di business sostenibili a lungo termine e offrire valore agli investitori “.

Come evidenzia il rapporto, le questioni relative a diversity, audit, pensioni, efficacia del consiglio di amministrazione e cambiamenti climatici sono state aree chiave di forte engagment e questioni in cui LGIM ha introdotto nuove iniziative per influenzare il cambiamento.

 

La diversity guida il numero record di voti nel Regno Unito

Nel 2018 LGIM ha votato contro il maggior numero di presidenti dei CdA nel Regno Unito fino ad oggi sulla questione della diversità di genere, con oltre 100 voti espressi, rispetto ai 13 del 2016. Questione sempre più globale, dal 2017 LGIM vota contro i consigli dalla sola componente maschile di società dello S&P 500 e ora porta avanti questo engagement anche a livello globale.

Inoltre, a partire dal 2020 LGIM voterà contro le 100 maggiori società degli indici S&P 500 e S&P TSX – due degli indici principali negli Stati Uniti e in Canada, dove attualmente ci sono meno del 25% delle donne nei consigli di amministrazione.

 

I voti su questioni relative all’audit quadruplicano

Alla luce delle preoccupazioni attuali in merito alla qualità, all’indipendenza e alla regolamentazione dei revisori contabili e in seguito a numerosi scandali, LGIM ha votato contro un numero record di società in tema di audit – 326 aziende a livello globale rispetto alle 37 del 2016. Ha rafforzato la sua politica di voto globale in relazione al tema delle fee eccessive e non legate ad attività di audit pagate invece ai revisori stessi. Ha inoltre intensificato l’impegno anche in relazione anche all’indipendenza dei revisori dei conti attraverso il rafforzamento della sua politica sui mandati di audit. Ora le società dovrebbero cambiare i revisori almeno ogni 20 anni.

 

Ridurre la disuguaglianza nella previdenza

Nel 2016, LGIM ha chiesto alle aziende di allineare le pensioni degli executive a quelle della loro forza lavoro. Tuttavia, le società che hanno quindi modificato la propria politica sulle pensioni dei dirigenti sono state poche e molte di quelle che lo hanno fatto non hanno apportato sufficienti riduzioni.

Pertanto, a partire dal 2020, LGIM voterà contro la politica di remunerazione di quelle società del Regno Unito che non abbiano affrontato il tema della disparità delle pensioni tra gli executive e la loro forza lavoro generale. La società si aspetta che i contributi pensionistici per i nuovi ingressi nel consiglio di amministrazione saranno allineati a quanto offerto alla forza lavoro generale e ha chiesto anche ai presidenti di prendere in considerazione le pensioni dei direttori attuali.

Le remunerazioni degli executive continuano a essere un’area chiave di impegno e nel 2018 LGIM ha votato contro più di un terzo (35%) di queste a livello globale, in gran parte a causa del fatto che non vi erano di condizioni di performance che giustificassero le retribuzioni dei dirigenti. Sempre l’anno scorso, LGIM ha chiesto che fosse apportato un freno ai graduali aumenti dei bonus guidati da obiettivi operativi a breve termine e ha votato contro 105 aziende statunitensi a causa di un periodo di performance insufficiente.

 

Engagement e allocazione di capitale per affrontare una possibile catastrofe climatica

Priorità di engagement non destinata a tramontare, anche il tema del cambiamento climatico viene sempre più preso in considerazione nelle decisioni di allocazione del capitale. Nel corso del 2018, LGIM ha lanciato 14 fondi con obiettivi ambientali, sociali e di governance all’interno della gamma Future World. Nell’ambito del suo Climate Impact Pledge, nel 2018 LGIM ha annunciato che non deterrà 8 grandi società globali nei fondi del Future World. Laddove tali società non prenderanno provvedimenti sufficienti sui rischi climatici, LGIM voterà anche contro i presidenti dei loro consigli, in tutte le sue partecipazioni azionarie.

Il rapporto fornisce un aggiornamento sull’engagement con le aziende, inclusa l’adozione di target sulle emissioni da parte di Royal Dutch Shell. Secondo una ricerca indipendente del Progetto Climate 50/50, nel 2018 LGIM, in materia di climate change, ha portato avanti più risoluzioni degli azionisti statunitensi di quanto abbiano fatto i dieci maggiori asset manager del mondo.

 

Cresce l’engagement a livello globale

Più della metà (52%) delle aziende verso cui LGIM ha avviato attività di engagement nel 2018 si trova fuori dal Regno Unito. Gli esempi più rilevanti includono:

  • Giappone: i tre principali voti contrari al management hanno riguardato l’efficacia del consiglio, la remunerazione e l’attività anti-takeover. Il 91% dei voti espressi nei confronti dei direttori era dovuto a problemi di indipendenza del consiglio di amministrazione.
  • USA: qui, i voti contrari sono legati soprattutto ai temi delll’efficacia del consiglio di amministrazione, delle risoluzioni degli azionisti e dei compensi. LGIM si è opposta a 337 direttori di società nordamericane per via di problemi di over-boarding e in voti chiave negli Stati Uniti. LGIM è la società che ha espresso il maggior livello di opposizione sulle remunerazioni degli executive rispetto a qualsiasi dei 10 maggiori asset manager del mondo: LGIM ha infatti votato contro il 50% delle società americane sul tema.
  • Europa: l’efficacia del consiglio di amministrazione, la remunerazione e le questioni di governance ordinaria sono stati fattori chiave di voto nel 2018. LGIM si è opposta a 292 società europee nel 2018, rispetto alle 232 nel 2017. Ha lanciato due campagne di engagement volte a rafforzare i consigli di amministrazione di 43 delle più grandi aziende della regione e si sta impegnando con 14 delle più grandi aziende in Francia e tre in Spagna, per incoraggiare i loro consigli a dividere i ruoli di CEO e presidente, una politica che LGIM promuove a livello globale.

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