L’economia cinese continuerà a brillare: la view di Merian Global Investors

A cura di Vincent Che, gestore del fondo Merian China Equity, Merian Global Investors

La maggior parte degli investitori è consapevole del fatto che l’economia cinese sia cresciuta abbastanza rapidamente nel corso dell’ultimo decennio. Infatti, secondo i dati della World Bank, secondo il valore del dollaro nel 2010, nel 1990 la Cina rappresentava il 2,18% del Pil mondiale: nel 2017 il dato era salito al 12,69%.

Riteniamo che ci sia ancora spazio per un’ulteriore crescita economica significativa, dato che la principale economia asiatica mostra prospettive di crescita attraenti sul medio-lungo periodo. Il contesto demografico e l’alta densità di popolazione sono elementi di supporto. Il Pil pro-capite cinese era circa 8,8 mila dollari nel 2017, contro i 59,5 mila negli Stati Uniti, a dimostrazione dell’ampia possibilità per la Cina di ridurre questo gap.

Tuttavia, riteniamo che le dinamiche demografiche di per sé non saranno in grado di sostenere il passaggio a una nuova fase di crescita in Cina. Ci aspettiamo invece che le riforme implementate sin dal 2015 scateneranno venti favorevoli che alla fine dovrebbero aiutare a spingere i rendimenti azionari.

Tra queste, la più importante è stata la riforma dell’offerta, che ha già spinto i ROE (return on equity) delle imprese in settori più “alti” come quello bancario o dell’acciaio, anche se non ancora impattato sull’economia più in generale. I dati aggregati sui ROE in Cina hanno infatti mostrato un declino.

Riteniamo che in futuro le autorità cinesi si occuperanno delle riforme fiscali a livello di redistribuzione del reddito, modificando le politiche esistenti, come la sospensione di cambiamenti ai contributi previdenziali, in linea con la loro intenzione di migliorare i ROE in maniera più diffusa. In risposta dovremmo assistere più in generale a uno spostamento dell’enfasi dalla rapidità della crescita economica verso la qualità di tale crescita.

 

Navigare i mercati cinesi

Per gli investitori internazionali, il mercato azionario cinese potrebbe sembrare enigmatico e questo è uno dei motivi per cui riteniamo che scegliere un asset manager locale possa essere d’aiuto.

Il nostro processo è “quantamental” e combina tecniche avanzate e sistematiche con un’analisi fondamentale più tradizionale sull’azionario. Ciò sembra contrastare con l’approccio utilizzato da molti dei nostri competitor, che non hanno accesso alle skill, alla cultura dell’innovazione e alle risorse di un ente finanziario come Ping An.

Gestiamo un portafoglio concentrato e riteniamo che un approccio di high conviction come il nostro, ci permetterà di generare alpha per gli investitori sul lungo termine. il processo quantitativo di screening – che è in costante evoluzione – prevede anche che venga assegnato un “punteggio di alpha” ad ogni titolo compreso nel nostro universo. Ciò ci permette di scartare all’interno dell’universo circa il 25% con un punteggio inferiore e di focalizzare il nostro lavoro fondamentale, comprese analisi sulla crescita e sulle valutazioni, su un gruppo più ristretto di titoli.

In modo simile, la costruzione del portafoglio utilizza tecniche quantitative focalizzate su misure come value, quality, momentum e bassa volatilità, non solo per ottenere un portafoglio più bilanciato, ma anche per evitare rischi ed esposizioni involontarie.

 

Bilanciare rischi e rendimenti

Riteniamo che il mercato cinese offra grandi opportunità ma bisogna riconoscere le sue caratteristiche distintive. È un mercato generalmente meno trasparente rispetto, per esempio, a quello Usa e sapere come interpretare le politiche e le sue implicazioni richiede una combinazione di comprensione culturale, abilità linguistica ed esperienza.

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