Bonus, dopo la tempesta tutto torna, quasi, come prima

Vi ricordate la questione dei bonus Aig? Obama era arrivato a minacciare il blocco dei finanziamenti statali se fossero stati pagati. Insomma, per dirla in maniera povera, sembrava che le istituzioni e l’opinione pubblica mondiale fossero concordi nel dare un netto taglio alle agevolazioni pecuniarie ai manager, indipendentemente dai risultati di un istituto. Quantomeno si auspicava un basso profilo.

Niente da fare. Come riportato stamattina da Milano Finanza, la Fsa (la Consob londinese) ha optato per un netto passo indietro nell’auspicata riforma sui bonus, riducendo l’ampiezza degli istituti coinvolti a 26, contro i 47 originali. Il motivo? Evitare che la competitività finanziaria di Londra fosse messa in pericolo rispetto ad altre piazze. In sintesi, è dura competere lealmente in un campionato di furbi. Tuttavia, a onor di cronaca, va detto che i fantastici 26 comprendono nomi di funta come Goldman Sachs, Morgan Stanley e Barclays Capital, ma molte altre realtà, forse anche meno note e controllate, sono rimaste fuori. E la cosa non riempe il cuore di fiducia.

A livello pratico dell’atteso decalogo a cui tutte le banche si sarebbero dovute attenere, pena il dovere di incremento dei mezzi propri, sono rimasti otto punti. Ma la cosa forse più pesante è che le norme principali (1 Se una società è in rosso, niente premi 2 i due terzi dei bonus devono essere dilazionati in almeno tre anni 3 i compensi straordinari devono essere correlati ai risultati dell’intera società e non solo agli obiettivi individuali o di divisione) sono passate dall’esser regole, a semplici principi a cui attenersi.

Insomma, tirando le somme, sembra che pian piano il mondo finanziario stia ricalcando mode e costumi dei tempi andati. Si parlava di rivoluzione finanziaria, nell’etica e negli strumenti; la realtà dei fatti ci sta invece mostrando la solita minestra riscaldata mascherata da un piatto di buoni intenti e sorrisi da stretta di mano. Non abbiamo neanche avuto il tempo di iniziare un sogno di mezza estate.

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