L’asset allocation di Decalia Am

A cura di Decalia Asset Management

Rieccoci qui, ritornati a dove si trovava gran parte dei mercati solo 7 mesi fa, ovvero prima di quello che sembra oggi un semplice blackout comune per la maggior parte degli investitori. Il quarto trimestre del 2018 è realmente esistito? Qualcuno potrebbe chiedersi ciò, visto il ritorno di un rischio di compiacimento a seguito del rimbalzo generalizzato per gli attivi rischiosi.

La verità è che mentre le azioni USA sono ritornate ai loro massimi di sempre, i bond hanno ampliato i loro guadagni sui tassi d’interesse in flessione e l’inflazione rimane modesta. Nel frattempo, il dollaro USA si è apprezzato di poco, l’oro non ha perso granchè del suo splendore e nessuno (a parte Trump) sembra possa fermare il greggio da un costante aumento.

Quindi, cos’è cambiato radicalmente e ha scatenato un capovolgimento del contesto di mercato risk-off dello scorso anno? Indubbiamente, sia le tensioni commerciali tra USA e Cina, sia i timori di una recessione economica globale sono diminuiti negli scorsi mesi (consensus della crescita del PIL mondiale nel 2019 rivisto a 3.3% da 3.6%). Tuttavia, il reale colpevole sarebbe da ricercare altrove, in capo alle principali banche centrali e alle loro politiche monetarie sempre più accomodanti che soddisfano l’incessante dipendenza dei mercati finanziari dagli stimoli monetari. Abbiamo detto, godiamocelo finchè dura…

Di conseguenza, manteniamo invariata la nostra politica di asset allocation per questo mese, riflettendo ancora uno scenario macro globale prudente ma costruttivo per il resto del 2019. A livello di portafoglio, manteniamo un posizionamento adatto ad ogni condizione, con un’esposizione neutrale alle azioni e un attento equilibrio di stili e settori, mentre rimaniamo (leggermente) sottopesati nel reddito fisso, preferendo alta qualità & duration da un lato, e carry interessante nel segmento high yield ed emergente dall’altro. Inoltre, i “porti sicuri” come oro, franco e yen dovrebbero aiutare ad orientarci per le vie tortuose di quest’anno in modo più confortevole e sono quindi parte integrante dell’allocazione corrente più bilanciata.

Mantenere la rotta nell’azionario è stata la giusta decisione fino ad ora per quest’anno. Mentre i “facili guadagni” sono terminati, non ci aspettiamo il ripetersi dello scenario del 2018 e rimaniamo costruttivi per il resto dell’anno, nel contesto di aspettative di crescita più solide (ridotte) e delle banche centrali più accomodanti. I multipli di valutazione hanno certamente recuperato gran parte della della correzione dello scorso anno, guidando il rimbalzo dell’azionario globale, ma vediamo un miglioramento del momentum per gli Utili per Azione (ossia un abbattimento delle revisioni) che sta prendendo il controllo.

Ciò detto, sia le prossime scadenze politiche, sia la recente frenesia delle IPO richiedono a nostro parere una certa attenzione, poichè possono suggerire una strada più accidentata davanti a noi. A livello geografico, sebbene iniziamo ad osservare le trascurate azioni europee, preferiamo ancora i mercati difensivi growth di qualità elevata (Svizzera & USA) e privilegiamo un approccio bilanciato in termini di settori & stile.

Nel Reddito Fisso, dopo aver ridotto l’entità del nostro sottopeso ed aver leggermente aumentato la duration target (del portafoglio) a 3-4 anni (attraverso bond di alta qualità) a Febbraio, a seguito delle banche centrali più accomodanti e di dati di attività più deboli, continuiamo a preferire un posizionamento barbell che unisce titoli di stato USA sicuri con il carry interessante nel debito emergente – mentre rimaniamo per ora prudenti sul credito.

Con la stretta di FED e BCE in pausa, manteniamo la nostra linea positiva di breve periodo sul Dollaro rispetto all’Euro. I fondamentali (valutazione relativa, partite correnti, deficit e debito), tuttavia, suggeriscono ancora un Euro più forte nel medio termine.

Tra le materie prime ci piace ancora l’oro come copertura dal rischio geopolitico e rimaniamo neutrali sul greggio dopo la recente impennata di prezzo. Infine, le strategie decorrelate degli Hedge Fund (market neutral, arbitrage) ed il Private Equity rimangono le nostre posizioni preferite tra gli alternativi.

 

ASSET ALLOCATION

  • Azioni – Ritorno ai massimi storici… tutto troppo in fretta? Manteniamo la calma e andiamo avanti
  • Reddito Fisso – Prudenti ma preferiamo alta qualità & duration, con carry selettivo nel debito emergente
  • Alternativi – Continuiamo a preferire strategie decorrelate e Private Equity in questo contesto di mercato

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