Ftse Mib, in aumento i rischi di nuovi ribassi. Le blue chip sotto la lente

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 9 maggio 2019

Per il  Ftse Mib la mancata chiusura del gap ribassista aperto a quota 21.665 punti e il successivo incrocio al ribasso con la media mobile a 21.315 punti, nonchè la violazione della soglia dei 21.000 punti, non mi fa essere tranquillo e mi rende poco fiducioso in un possibile recupero. Visto che statisticamente la velocità di discesa del mercato è sempre più rapida rispetto a quello della salita, mi aspetto a breve un test da parte del Ftse Mib dei 20.500/20.400 punti in prima battuta, ed eventualmente una discesa fino ai 20.130 e ai 20.000 punti in seguito. La mia view su Piazza Affari è negativa al momento e molto dipenderà da quello che farà Wall Street che intanto continua ad inviare ulteriori segnali di negatività. Se il Ftse Mib riuscirà a riportarsi subito al di sopra dei 20.940 punti, dove troviamo il supporto statico di medio termine, allora potrà iniziare un tentativo di inversione. In tal caso avremo un primo obiettivo al rialzo in area 21.500 e un target successivo a 21.665 punti, superati i quali ci sarà un test dei 22.000 punti, alquanto improbabile per ora.

Banco BPM è finito sotto assedio dopo i conti, mentre si sta difendendo meglio Unicredit. Qual è la sua view su questi due titoli?

Banco BPM nelle sedute di mercoledì e martedì ha incrociato al ribasso le medie mobili a 21 e a 50 sedute e oggi ha aperto un bel gap ribassista a quota 1,97 euro. Cruciale sarà il test in area 1,8 euro del supporto statico di medio termine, visto che al di sotto di tale livello si potrebbe assistere ad una ulteriore discesa fin verso il minimo di febbraio scorso toccato in area 1,6 euro. Solo l’eventuale ritorno di Banco BPM al di sopra dei 2 euro potrebbe favorire una credibile inversione al rialzo con primo obiettivo quota 2,2 euro, ma ritengo improbabile che ciò possa accadere nel breve.

Unicredit proprio oggi ha testato il supporto dinamico moderatamente ascendente di breve-medio termine a quota 11,3 euro. La tenuta di questo livello potrebbe essere propedeutica ad un ritorno del titolo al di sopra della media mobile a 50 giorni che al momento in area 12 euro coincide con la resistenza statica di breve-medio termine. Oltre i 12 euro per Unicredit avremo un primo target a 12,55 euro e un obiettivo successivo intorno ai 13 euro.
A chi volesse acquistare il titolo suggerirei di fissare uno stop loss a quota 11,1 euro.

Leonardo oggi corre in controtendenza rispetto al mercato sulla scia dei numeri del primo trimestre. Prevede ulteriori rialzi nelle prossime sedute?

Leonardo sta inviando oggi un segnale chiaramente positivo e nonostante il deciso allungo di oggi mantiene i principali oscillatori e indicatori tecnici ancora distanti dalla zona di ipercomprato. Alla luce di ciò è possibile quindi un ulteriore allungo del titolo verso quota 10,75 euro prima e poi oltre la soglia degli 11 euro. A ridosso di questo livello sarà essenziale una pausa laterale di consolidamento prima di un eventuale attacco di quota 11,5 euro. Un posizionamento long su Leonardo andrà corredato da uno stop loss a 9,95 euro, dove transita al momento la media mobile a 50 giorni.

Poste Italiane continua a perdere terreno dopo la diffusione dei conti trimestrali. Cosa può dirci di questo titolo?

Poste Italiane è sceso a testare il supporto statico di breve termine a quota 9 euro e se questo livello si rivelerà un valido sostegno, allora potremmo anche assistere ad un tentativo di recupero verso i 9,5 euro in primis e in caso di inversione rialzista del mercato assistere al raggiungimento di nuovi massimi storici. Sotto i 9 euro invece per Poste Italiane segnalo un primo target a 8,65 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni, e un obiettivo successivo a 8,45 euro, dove troviamo un supporto statico di breve-medio termine.

Terna oggi sale in controtendenza sulla scia della trimestrale. Valuterebbe un posizionamento su questo titolo ora?

Proprio oggi Terna è tornato ad incrociare al rialzo a quota 5,4 euro la media mobile a 21 sedute. Questo segue la formazione di un doppio minimo in area 5,3 euro e direi che lo scenario potrebbe tornare positivo, con il titolo che potrebbe riprendere l’uptrend in atto dalla seconda metà di ottobre scorso. Al rialzo il prossimo target per Terna è in area 5,6/5,7 euro e dopo una fase laterale di consolidamento a ridosso dei 6 euro. A chi volesse posizionarsi ora sul titolo consiglierei di fissare uno stop loss a 5,35 euro, dove transita il supporto dinamico di breve termine.

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