Tra Trump e lo Zew tedesco: gli avvenimenti della settimana

A cura dell’Advisory Team di Cassa Lombarda

 

Macro review

In Eurozona i dati finali di aprile dei Pmi Servizi e Composto migliorano le letture preliminari, riducendo così i cali rispetto a marzo. Negli Usa il mercato del lavoro si conferma estremamente tonico, l’inflazione prosegue il suo trend di crescita blanda così da giustificare l’atteggiamento paziente della Fed. In Cina buone le indicazioni avute dagli indici Pmi, l’export risente dell’impatto dei dazi mentre le importazioni sono favorite dalle politiche interne di sostegno al ciclo.

 

Obbligazioni

Spread Btp-Bund decennali in netto allargamento a 272 bps, con il rendimento del Btp decennale al 2,68%, dopo che la Commissione europea ha ulteriormente limato le stime di crescita dell’economia italiana. Per il 2019 Bruxelles ora si aspetta +0,1% contro +0,2% previsto a inizio febbraio confermando come l’Italia sarà quest’anno il paese a crescita più bassa dell’intera Ue. Visto salire, nel 2019, anche il rapporto deficit/Pil al 2,5%. L’offerta di primario nell’area Euro sarà vivace questa settimana con €15-18 miliardi di emissioni attese provenienti da Italia, Germania e Francia. Sia l’Italia che la Germania si attiveranno sul tratto extra lungo della curva con l’offerta di titoli trentennali. Non ci saranno rimborsi a sostegno delle aste.  scorsa la curva dei rendimenti dei titoli governativi Usa si è nuovamente invertita, dopo quanto avvenuto lo scorso mese di marzo quando il movimento avvenne per la prima volta dopo oltre un decennio creando apprensione tra gli investitori per il possibile arrivo di una recessione. Tuttavia Blackrock, e la stessa Fed, ritengono che ormai quel segnale non sia più foriero di cattive notizie come in passato.

 

Azioni

I listini internazionali settimana scorsa sono stati scossi dall’elevazione dei dazi Usa, al 25% dal 10% precedente, su $200 miliardi di beni di importazione cinese e dallo stallo nelle trattative. Decisamente negativo il bilancio settimanale per i listini europei, leggermente meglio Wall Street. A Tokyo la Borsa ha chiuso l’ottava, dopo il lungo break per le festività per l’insediamento del nuovo Imperatore, con tutte le sedute in calo e mandando in archivio un pesante bilancio (-4%). Da registrare il flop di Uber (-7,5%) al debutto, la società post collocamento vanta una capitalizzazione di circa $82 miliardi, ben al di sotto dei $120 miliardi inizialmente ipotizzati.

 

Valute e materie prime

Il dollaro Usa dopo aver oscillato in area 1,12 contro Euro per svariate sedute ha ceduto terreno contro la moneta unica in attesa dell’esito delle trattative Usa-Cina e in scia alla nuova inversione della curva dei tassi. Sempre più economisti ritengono che il ciclo di aumento dei tassi d’interesse della Fed sia finito e che la prossima mossa dell’istituto sarà un taglio degli stessi. In un sondaggio del Wall Street Journal, questo mese il 51% degli intervistati, in rialzo dal 44% di aprile, ritiene che la prossima mossa della Fed sarà un taglio dei tassi mentre il 49% prevede un aumento. I timori per l’impasse Usa-Cina hanno favorito yen giapponese e franco svizzero considerate valute rifugio, mentre hanno perso terreno lo yuan cinese e il dollaro australiano strettamente legato all’economia cinese. Il franco svizzero potrebbe beneficiare, inoltre, del suo ruolo di hedging per il risultato delle elezioni europee di fine maggio. Permane la debolezza della sterlina inglese a causa della mancanza di progressi in merito ad un accordo sulla Brexit tra Tories e Laburisti. Crollo della lira turca, sui minimi di 8 mesi contro Euro, dopo che la Banca centrale è intervenuta sul mercato cancellando le aste di pronti contro termine a una settimana, al tasso più conveniente del 24%, aumentando quindi il costo del finanziamento di 150 punti base al livello del tasso di riferimento ufficiale. L’istituto ha giustificato la decisione attribuendola alla necessità di limitare la volatilità mercati. Quotazioni del petrolio volatili a causa delle tensioni commerciali Usa – Cina che rendonopiù fosche le prospettive per la crescita globale e di conseguenza per la richiesta di greggio.

 

Outlook

Con il calendario macro estremamente leggero in avvio di settimana, gli investitori continueranno a concentrarsi sulle tensioni commerciali, in particolare sulle contromisure che la Cina potrebbe introdurre specie dopo le nuove minacce Usa di imporre dazi su tutti i beni di importazione cinese. Gli investitori stanno iniziando a ritenere che un accordo rapido non sembra così probabile e che la questione potrebbe essere discussa direttamente tra Trump e Xi Jinping al prossimo vertice del G20 a giugno. In Eurozona in settimana si avrà evidenza dell’evoluzione della produzione industriale di marzo, inflazione e la seconda lettura del Pil del 1Q. In Germania inflazione finale di aprile, seconda lettura Pil 1Q e indici Zew di maggio. Densa di dati la settimana negli Usa con vendite al dettaglio, produzione industriale, indice manifatturiero NY, sussidi di disoccupazione e nuovi cantieri. In Cina attenzione a produzione industriale e vendite al dettaglio. Attese le decisioni delle Banche centrali in Messico e

Indonesia. La stagione delle trimestrali sta volgendo a conclusione ma in settimana sono attesi i numeri da alcuni giganti Tech come Alibaba, Tencent, Cisco e Nvdia. Tra gli altri saranno comunicati i numeri di Vodafone, Nissan, Bridgestone, Allianz, Abn Amro, Macy’s, Walmart e Burberry.

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