I metalli industriali annullano il tentativo di rimbalzo

A cura di Wings Partners Sim

L’ultima seduta della settimana si avvia all’insegna dei ribassi per il comparto dei metalli industriali non ferrosi, complice il rafforzamento del dollaro contro la moneta unica avviando una fase laterale a ridosso dei minimi di periodo.

In particolare, il rame storna di circa 100 dollari rispetto ai massimi di ieri di area 6.140, mentre le quotazioni del nickel si riavvicinano al livello di supporto psicologico dei 12.000. Cede circa mezzo punto percentuale in avvio lo zinco, che scambi a 2.620, così come il piombo che si riporta in zona 1.820.

Discorso a parte lo merita l’alluminio che ieri ha riconosciuto il livello di resistenza tecnica dei 1.870 dollari, coincidente con il transito della media mobile a 100 giorni, con le contrattazioni che in mattinata tornano invece in zona 1.840. Complice la componente valutaria, i prezzi espressi in euro restano in area 1.635 per tonnellata, non distanti dal picco raggiunto in zona 1.650. Da segnalare la prenotazione per il ritiro di ingenti quantitativi di metallo dai magazzini LME (oggi i cancelled warrants fanno segnare un rialzo di oltre 40.000 tonnellate), con il 40% di 1,2 milioni di tonnellate presenti nel circuito ufficiale destinato ad essere prelevato. Una riduzione delle disponibilità di metallo potrebbe impattare sia sulla quotazione di riferimento che sulla curva a termine del metallo, che attualmente riporta un contango di circa 30 dollari tra cash e tre mesi, che potrebbe ridursi nelle prossime settimane. Analogamente le scorte sullo Shanghai Futures Exchange sono in ribasso di oltre 50.000 tonnellate questa settimana.

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