Elezioni in India, verso un esito positivo per i mercati

A cura di Oliver Williams, gestore debito emergente di Insight Investment (BNY Mellon IM)

I risultati delle elezioni generali in India saranno disponibili oggi, ma la mediana dei vari exit poll suggerisce che l’Alleanza Democratica Nazionale potrebbe aggiudicarsi 300 seggi su 543. Il risultato sarebbe in calo dai 336 seggi vinti nel 2014, ma comunque sufficiente perché il partito si assicuri una maggioranza e perché Narendra Modi mantenga il ruolo di Primo Ministro.

Anche se c’è ancora margine per delle sorprese, se gli exit poll dovessero dimostrarsi in linea di massima corretti, l’esito delle elezioni indiane risulterebbe gradito agli investitori internazionali. Tra i punti chiave dell’agenda dell’Alleanza Democratica vi sono delle riforme giudiziali, amministrative e sui terreni agricoli, oltre che un piano di privatizzazioni. Il partito ha come obiettivo quello di far diventare l’India un’economia da 5mila miliardi di dollari entro il 2022. L’Alleanza è ben consapevole che, per raggiungere questo obiettivo, l’India avrà bisogno di trasformarsi in un’economia guidata dalle esportazioni e dagli investimenti, e non soltanto dai consumi.

Tra gli altri impegni principali che il partito si assume vi è quello di migliorare l’accesso ai servizi finanziari a basso costo, la costruzione di case per 50 milioni di persone, e il miglioramento dei porti, delle autostrade, delle ferrovie e degli aeroporti. Si stima che occorrano 1.000 miliardi di dollari in investimenti infrastrutturali nell’arco dei prossimi 3-5 anni.

Una vittoria di ampia maggioranza per l’Alleanza Democratica implicherebbe anche l’erogazione di minori sussidi fiscali ai vari Stati indiani, perché non ci sarebbe bisogno del supporto dei numerosi partiti regionali per far approvare le riforme. Questo potrebbe a sua volta migliorare il livello di offerta di obbligazioni governative indiane.

Al momento, siamo investiti in obbligazioni governative indiane in valute locali, che riteniamo potrebbero registrare buoni rendimenti se l’Alleanza Democratica Nazionale dovesse vincere le elezioni con la maggioranza e implementare un’agenda di riforme con controlli fiscali più rigorosi.

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