Il Ftse Mib non ha toccato il fondo?

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 24 maggio 2019

Il Ftse Mib ieri ha aggiornato i minimi di periodo, spingendosi a poca distanza da quota 20.000. Quali le attese per le prossime sedute?

A Piazza Affari la tendenza dalla fine di aprile si conferma nettamente al ribasso e proprio ieri la violazione del supporto statico di medio termine in area 20.500 da parte del Ftse Mib, ha generato un’ulteriore segnale ribassista. Da notare che in area 20.500 l’indice avrebbe potuto disegnare un doppio minimo, ma così non è stato, e le indicazioni arrivate ieri sono indubbiamente negative. Gli indicatori tecnici sono ormai prossimi alla zona di ipervenduto e questo potrebbe favorire un tentativo di ripresa che però, a mio avviso, non farebbe venir meno il downtrend di fondo. In quest’ottica non escludo un’ulteriore discesa del Ftse Mib sotto la soglia tecnica e psicologica dei 20.000 punti, con primo obiettivo a 19.790 punti prima e in seguito in area 19.670.

Per contro, l’eventuale conferma del ritorno dell’indice al di sopra dei 20.500 punti potrà favorire un recupero verso i 20.750 punti in prima battuta e favorire in un secondo momento un attacco ad area 21.000. Sono meno propenso però a credere in questo momento al suddetto recupero, puntando piuttosto su una prosecuzione del ribasso nel breve per il Ftse Mib.

Ieri Unicredit si è difeso meglio di Intesa Sanpaolo. Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Unicredit sta disegnando delle candele abbastanza curiose. Il trend è discendente, ma le candele sono caratterizzate da un corpo sempre più ristretto, con scambi costanti nel tempo. Questo potrebbe anche significare che il downtrend potrebbe essere in via di esaurimento. Il supporto dinamico di medio termine sarà incontrato da Unicredit verso quota 9,9/9,85 euro, quindi solo una volta arrivati su questo livello si potrebbe tentare qualche acquisto sulla debolezza. In tal caso possiamo indicare per il titolo un primo target in area 10,5 euro.

Il supporto di cui parlavamo poco fa per Unicredit, potrebbe essere stato già testato da Intesa Sanpaolo nella sessione di ieri in area 1,9 euro. In questo caso parliamo di un supporto statico e di medio termine e ora, Ftse Mib permettendo, il titolo potrebbe avviare un piccolo rimbalzo con obiettivo a 2 euro prima e più in là nel tempo a 2,095 euro, dove verrà chiuso un gap-down aperto di recente. Eventuali posizioni long su Intesa Sanpaolo dovranno essere corredati da uno stop loss molto rigido sotto il minimo del 20 novembre 2018 a quota 1,86 euro.

Fca ieri è stato colpito dalle vendite, scendendo sui minimi da quasi due anni. Cosa può dirci di questo titolo?

Per Fca una volta arrivati a 11,25 euro si potrebbe anche tentare qualche acquisto speculativo, a patto che il Ftse Mib non vada a segnare nuovi minimi. In area 11,25/11 euro si potrebbe assistere ad un recupero del titolo con primo target i 12,15 euro e obiettivo successivo a 12,5 euro. Al superamento di tale soglia Fca potrà allungare il passo verso area 13 euro, ma più in là nel tempo.

Al di fuori del paniere delle blue chips ci sono dei titoli che sta seguendo in questa fase di mercato?

Sto monitorando Piaggio che ieri si è mosso in controtendenza rispetto al mercato, guadagnando circa un punto percentuale. Dal punto di vista tecnico il titolo nella seduta di mercoledì ha testato e confermato la tenuta della media mobile a 50 sedute che sta agendo come un supporto dinamico ascendente di medio termine. La suddetta media mobile transita a 2,385 euro e sta favorendo un rimbalzo dei corsi, per quanto contenuto. Per assistere ad un ulteriore allungo di Piaggio sarà essenziale l’incrocio al rialzo della media mobile a 21 periodi che al momento transita a quota 2,5 euro. Una volta superato questo ostacolo avremo un primo obiettivo in area 2,65 euro e un target successivo a 2,75/2,8 euro.  A chi volesse acquistare Piaggio suggerirei di fissare uno stop loss molo rigido sotto quota 2,385 euro.

Segnalo anche Inwit che ieri ha registrato un rally di quasi il 4%, in netta controtendenza rispetto al mercato. Il titolo nella seduta di mercoledì ha superato a quota 7,8 euro la trendline discendente di breve-medio termine e ha incrociato al rialzo la media mobile a 50 sedute. Questo ha portato ad uno sviluppo del movimento rialzista iniziato nella seconda metà del mese in corso e ha riportato le quotazioni a ridosso dei massimi. Al di sopra degli 8,2 euro Inwit potrà allungare il passo verso gli 8,4 euro prima e in seguito in direzione degli 8,6/8,7 euro. Un acquisto di Inwit andrà corredato da uno stop loss a quota 7,9 euro, dove ieri è stato lasciato aperto un gap-up.

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