L’impatto delle elezioni europee sugli asset italiani

Il risultato elettorale presenta un’ampia frammentazione del Parlamento Europeo, con partiti che se da una parte sono legittimati da un’affluenza alle urne elevata, dall’altra sono portatori di agende politiche spesso molto diverse, il che renderà molto più difficile la formazione del consenso. “Nel breve periodo ciò renderà più complesso arrivare a un compromesso sulle altre istituzioni europee in fase di rinnovo (come la Commissione), nel medio periodo rischia di far perdere slancio all’Europa nel fronteggiare le grandi sfide, da quelle locali come quella del sistema bancario, a quelle globali come gli scambi commerciali e il cambiamento climatico – spiega Donatella Principe, Responsabile Market and Distribution Strategy di Fidelity International – Dal punto di vista economico, un Parlamento Europeo con una visione economica meno coesa e con un maggior peso di posizioni estremiste difficilmente riuscirà a esprimere quel forte consenso necessario per chiudere il divario Usa-Europa”.

In un contesto che vede sempre più pressante la sfida di emergenti forze economiche come la Cina, l’Europa rischia di diventare il danno collaterale nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. “Data l’incertezza del quadro politico in molti paesi, il voto europeo potrebbe avere importanti ricadute locali, rappresentando una sorta di test per i governi in carica – continua la Principe – La maggiore frammentazione dell’Euro-Parlamento e la conseguente minore spinta decisionale potrebbero portare a un crescente ritorno di attenzione verso la situazione dei singoli paesi. In questo scenario, i paesi con i conti pubblici più fragili appaiono come i più esposti alla reazione negativa dei mercati”.

“Le elezioni europee appena concluse confermano il supporto per i partiti meno tradizionali e più populisti: in aggregato, però, l’ondata populista tanto temuta prima del voto, si è materializzata solo in parte, mentre c’è stato un forte incremento dei consensi per il partito liberale e per i verdi – interviene Andrea Iannelli, Investment Director Fixed Income di Fidelity International – Guardando in particolar modo all’Italia, sono stati evidenziati di nuovo i trend registrati negli ultimi mesi. Il partito guidato da Matteo Salvini in Europa ha visto raddoppiare il numero di seggi, conferma del forte momentum di cui gode la Lega in Italia. Lo stesso non si può dire del secondo partito nel Governo, con il Movimento 5 Stelle che continua a perdere consensi ed è stato scalzato dal Partito Democratico, al secondo posto per numero di seggi”.

Gli asset italiani terranno conto di questi risultati, con il rischio di elezioni anticipate che rimane fermo sul radar degli investitori. “Detto ciò, per il reddito fisso italiano, e il BTP in particolare, le dinamiche politiche contano solo fino a un certo punto – continua Iannelli – Il vero ago della bilancia per gli asset nostrani sono le prospettive di crescita del nostro Paese. Il forte risultato elettorale alle elezioni europee darà nuovo impeto al Governo, all’avvicinarsi di quello che si prospetta essere un nuovo scontro con la Commissione Europea sul deficit il prossimo autunno”.

Il mercato ha già cominciato a scontare maggiore volatilità nei mesi a venire, con il BTP che è rimasto al palo dall’inizio dell’anno, sottoperformando gli altri mercati periferici. “Guardando avanti, siamo cauti sui governativi italiani, vista l’incertezza all’orizzonte e in attesa di valutazioni piu interessanti – prosegue Iannelli – D’altro canto, il mercato del credito rimarrà a nostro avviso ben supportato dalla forte domanda per reddito da parte degli investitori europei. Toni accomodanti da parte delle maggiori banche centrali hanno avuto un impatto importante sui rendimenti globali, con circa 15 miliardi di USD di assets che oggi offrono un rendimento negativo. Davanti a queste cifre le opzioni per chi necessita di un reddito quantomeno positivo sono più limitate che in passato. Il credito europeo offre in questo contesto una valida alternativa, con rendimenti positivi, un supporto tecnico importante da parte di investitori e della stessa BCE, con fondamentali societari solidi”.

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