Eurozona, crescita debole: pesa il calo dell’attività industriale

Nell’Eurozona i sondaggi PMI continuano a indicare una crescita più debole in futuro

Per la zona euro nel suo complesso, le letture del PMI composite sono in leggero miglioramento (+0,1 punti) con un 51,6 a maggio, un livello coerente con una crescita aggregata del PIL dell’1,2%.

Da questi dati possiamo ricavare due conclusioni fondamentali, avverte Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM: a) non si è registrato alcun miglioramento nel settore manifatturiero, e b) persiste il gap tra il settore dei servizi, piuttosto solido, e la debolezza dell’attività manifatturiera.

Questo è particolarmente evidente in Germania

Dove i PMI indicano una chiara contrazione dell’attività industriale. Una tendenza questa molto più che temporanea, con i PMI manifatturieri in calo dalla scorsa estate. Per l’Eurozona nel complesso, l’indice della produzione manifatturiera – che riflette la produzione corrente – è salito di 1,1 punti a 49, ancora in contrazione. I nuovi ordinativi sono aumentati di 0,6 punti a 46,5. A livello aggregato per Paese, i PMI composite sono leggermente aumentati di 1,2 punti percentuali in Francia come anche in Germania, dove invece si sono attestati a 52,4. Meno incoraggianti le stime sui PMI flash che suggeriscono un indebolimento nei Paesi non-core, dove il PMI è sceso di 0,7 punti.

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