Solo Mediolanum batte il SuperEnalotto!

Ad agosto, la raccolta di risorse grazie al SuperEnalotto, ha spiegato l’Agicos, si è attestata a 652,6 milioni di euro, contro i soli 163,4 milioni di euro dell’analogo periodo 2008, quasi quattro volte tanto praticamente. L’incredibile periodo senza vincite che ha poi portato alla famosa di 147,8 milioni di euro, giocata realizzata nel Bar Biffi della sino ad allora sconosciuta Bagnone (Massa Carrara), ha portato quasi sei italiani su dieci a tentare la sorte, se non addirittura di più.

Settimana scorsa, Assoreti ha diffuso le ultime stime sulla raccolta netta delle reti per il mese di luglio. Provando a fare per curiosità un semplice giochino e paragonando le due situazioni, i numeri del SuperEnalotto non sono poi tanto lontani da quelli delle imprese aderenti ad Assoreti, anzi. Mediolanum, infatti, si è confermata leader del mese con una raccolta pari ad 823,8 milioni di euro, ben 171,2 milioni in più della raccolta della “società della dea bendata”, seguita da Allianz Bank Financial Advisors e da Intra Private Bank. Queste ultime hanno registrato rispettivamente una raccolta di 68,73 milioni di euro e di 63,03 milioni, più di quattro volte lontane dal successo del Superenalotto se sommate.

In soli otto mesi, il SuperEnalotto ha già raccolto 2,3 miliardi di euro, quasi quanto raccolto nell’intero 2008 (2,5 miliardi di euro) e battendo significativamente il dato del 2007 (1,94 miliardi), contro i 4,410 miliardi di euro dell’intera industria del risparmio gestito da gennaio a luglio e dell’1,79 miliardi di euro dell’intero risparmio amministrato. Il totale delle attività da inizio anno, dati Assoreti, è di 6,199 miliardi di euro, quasi tre volte il risultato del gioco aleatorio. In poche parole, che gli italiani stiano pensando di puntare tutto sulla sorte, viste le migliori probabilità di vincita rispetto ai mercati?

In sostanza, i progetti di educational che hanno intenzione di svolgere le reti presso gli investitori riguardo ad una miglior pianificazione finanziaria e politica d’investimento, potrebbero rivelarsi inutili se la tendenza degli italiani si confermerà anche in futuro. O, più semplicemente, le banche dovranno inserire all’interno della propria consulenza una nuova categoria di asset allocation: per profili d’investimento aggressivi, il 20% della liquidità in eccesso dovrà esser destinata ai giochi a premi.

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