Proteggersi dalla volatilità con l’equity elvetico

A cura di Notz Stucki

Il 2019 si sta caratterizzando per una rotazione dai titoli ciclici a quelli difensivi. A spingere gli investitori sui titoli difensivi, però, non è stato tanto il profilarsi un’opportunità di crescita, bensì il timore di una pesante correzione sui mercati azionari. Di solito il dominio dei titoli difensivi aumenta nelle fasi di incertezza del mercato, poiché queste imprese dispongono di un modello aziendale consolidato con ricavi stabili.

Ciò consente alle aziende di pagare un dividendo allettante anche in periodi economicamente difficili, conferendo alle loro azioni una certa protezione. I principali fattori di rischio per la congiuntura globale sono la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo (in particolare la Cina) e una politica monetaria non ancora espansiva da parte della banca centrale americana in una fase di rallentamento economico globale. Se guardiamo al mercato svizzero, notiamo che si è contraddistinto nel corso degli anni per la sua natura difensiva.

Il grafico sottostante riporta il rendimento del treasury a 10 anni USA su una scala invertita e il rapporto del principale indice azionario svizzero (SMI) rispetto al MSCI All Country World. Si può notare come a metà del 2018 si sia verificata un’inversione di tendenza: il mercato svizzero ha sovraperformato l’indice mondiale. Inoltre, si osservi come negli ultimi anni (indicativamente a partire da metà 2016) quando i rendimenti scendono negli Stati Uniti (nel nostro esempio il decennale), il mercato svizzero sale.

Alla luce dell’aumento dei rischi, per gli investitori c’è da capire se conviene puntare ora maggiormente su titoli difensivi quali Nestlé, Novartis, Roche e più in generale aziende di beni di largo consumo, assicurazioni, acqua, gas ed elettricità. Questi titoli offrono sicuramente una certa protezione dalle perdite nelle fasi di incertezza dei mercati, ma ad un prezzo: se i mercati dovessero tornare a stabilizzarsi, dirigendosi verso una fase di ripresa, come ci si attende, i titoli difensivi offrirebbero un potenziale di crescita solo limitato.

Inoltre, essi godono di valutazioni relativamente elevate, perché in tempi di tassi bassi o addirittura negativi molti investitori investono in questi titoli per sostituire le obbligazioni che risultano meno appetibili in termini di rendimento. Tuttavia, trovandoci in un fase di volatilità, può essere comunque opportuno dedicare un “mattoncino” del portafoglio ai titoli difensivi per la protezione del patrimonio, anche se al momento sono cari.

Troviamo in particolare delle opportunità nell’equity svizzero: oltre la metà del mercato, vale a dire il 65,2%, è composto da titoli difensivi contro il 18,7% dell’indice mondiale. Con riferimento al mese di Maggio, possiamo vedere che i titoli azionari svizzeri hanno dimostrato una buona tenuta con una performance negativa del -2,52%, contro un -5,92% del MSCI All Country World, portando le performance dello Swiss Market Index al 12,99% da inizio anno. Ultimo ma non meno importante, è difficile ignorare le ottime prestazioni del re svizzero dei Consumer Staples: Nestlé, al + 24,75% da inizio anno.

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