Derivati, l'Isda chiede garanzie alla Commissione Europea

L’Isda (The International Swaps and Derivatives Association) ha accolto ieri i miglioramenti nelle infrastrutture di mercato delineati dalla Commissione Europea e si propone di supportare seriamente le diverse iniziative proposte riguardo al settore degli strumenti derivati. In particolare, però, l’associazione spera che la Commissione comprenda bene “il chiaro valore giocato dagli OTC nei mercati derivati”, che sono rimasti aperti durante tutto il periodo di crisi.

Robert Pickel, direttore esecutivo e amministratore delegato dell’Isda, ha dichiarato: “Abbiamo un semplice messaggio per tutti quelli che usufruiscono di questi prodotti di gestione del rischio. L’economia reale sta affrontando diversi rischi e dipende dagli strumenti derivati negoziati incanalare tali rischi. Sino a quando il rischio di per sé non sarà standardizzato, questi prodotti continueranno a rivestire un’importanza vitale”.

L’associazione desidera ridurre il rischio di fallimento nel mercato dei derivati, chiedendo che più derivati siano garantiti da clearing house centrali (stanze di compensazione). Questo ridurrebbe il rischio che un trader fallisca la sua obbligazione all’interno di un contratto, essendo che è la clearing house a far da controparte in queste situazioni. Certamente, la trasparenza dei prezzi aumenterebbe se gli strumenti fossero spostati su scambi ufficiali, come proposto a luglio dalla Commissione. Pickel ha, inoltre, aggiunto: “Incoraggiamo la Commissione a verificare che irrobustire le infrastrutture di mercato è una cosa che richiede tempo nel costruire ed implementare efficienti soluzioni. L’attenzione del regolatore dovrebbe focalizzarsi su un’uniformità dei processi, non dei prodotti. Il trading sulle borse non è un fattore richiesto per raggiungere questo obiettivo e certamente non isola il nostro sistema finanziario dal rischio e non riduce le perdite in un contesto mutevole”.

In poche parole, l’Isda non vuole che le nuove regole delineate dalla Commissione Europea penalizzino gli investitori negli strumenti derivati negoziati nei mercati OTC.

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