La politica monetaria fa aumentare l’appeal delle azioni

A ottobre 2018, lo spread  tra dividend yield (DY) e rendimento di BAA (le obbligazioni corporate con il più basso rating nello spettro dell’Investment Grade) ha raggiunto un minimo dell’1,2%, a riprova di una appetibilità calante delle azioni rispetto al credito, soprattutto se confrontata con i massimi toccati dallo stesso spread a luglio 2016 (3,5%).

Da luglio 2016 a ottobre 2018 l’EMU PE è sceso da 14,5X a 12,6X, toccando poi il minimo a 11,3X all’inizio di gennaio di quest’anno – commenta Vladimir Oleinikov, Senior Quantitative Analyst di Generali Investments – Le tensioni commerciali si mantengono alte insieme alla Brexit e ai rischi legati all’Italia, ma le banche centrali sono diventate sempre più accomodanti. Tale posizione ha spinto più in basso i tassi a 10 anni, gli spread sovrani e i rendimenti creditizi, mentre lo spread DY/BAA è nuovamente aumentato attorno al 2,2%”.

A livello di multipli di mercato (PE, PBV, PCF e DY), l’MSCI EMU viene scambiato a un leggero premio del 2,8% rispetto alla sua valore storico. “Le revisioni degli utili per l’MSCI EMU si stanno stabilizzando, leggermente al di sopra della media storica – conclude Oleinikov – In un contesto di bassi rendimenti, la posizione accomodante delle banche centrali dovrebbe sostenere i titoli azionari. Il rapporto PricE Earnings dell’indice dell’area euro ha poco margine di espansione, a condizione che le tensioni commerciali non aumentino”.

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