Per continuare a fruire delle agevolazioni e degli incentivi previsti dalla legge, alle startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese basterà approvare il proprio status una sola volta l’anno. Semplicemente compilando il proprio profilo sulla piattaforma startup.registroimprese.it – realizzata da InfoCamere – la startup può confermare il possesso dei requisiti inviando una sola pratica di Comunicazione Unica al Registro delle Imprese.
Il profilo è una vera e propria vetrina online – totalmente gratuita e gestibile in ogni momento dalla startup – in cui, accanto ai dati ufficiali certificati dalla Camera di Commercio, l’impresa può raccontare la propria idea di innovazione (anche utilizzando materiali multimediali) per aumentare la propria visibilità e le opportunità commerciali, sia verso il pubblico degli investitori sia verso potenziali partner.
Oltre ai dati ufficiali provenienti dal Registro delle Imprese, la vetrina riporta informazioni aggiuntive sulle caratteristiche della startup dal punto di vista dei requisiti di innovatività (spese in R&S, brevetti, personale con alta specializzazione), della tipologia dei prodotti e servizi offerti, del business model adottato e dei mercati di riferimento. Delle oltre 10mila startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, ad oggi sono già 4.000 quelle che hanno pubblicato il proprio profilo.
Informazioni e supporto per l’apertura della propria vetrina si possono ottenere sia in ogni Camera di Commercio che usando il modulo di richiesta disponibile all’indirizzo http://startup.registroimprese.it/isin/contatti.
La mappa aggiornata delle startup innovative in Italia
Secondo l’ultimo report – realizzato da InfoCamere per il Ministero dello Sviluppo Economico e disponibile all’indirizzo startup.registroimprese.it – Nel primo trimestre del 2019 le startup innovative italiane hanno superato per la prima volta quota 10mila, assestandosi al 31 marzo scorso a 10.075.
Dal punto di vista geografico a guidare la classifica delle regioni più prolifiche nel creare startup ci sono la Lombardia con 2.543 imprese innovative e poi il Lazio con 1.124, seguite da Emilia Romagna (891) e Veneto (879). Milano continua a rappresentare il principale polo per le imprese innovative italiane: nel capoluogo lombardo sono localizzate ben 1.791 startup (17,8% del totale nazionale), più che in qualsiasi altra provincia italiana. Anche Roma, al secondo posto, vanta una popolazione in continua crescita, che ha da poco superato quota mille (1.012).
Nonostante la normativa sulle startup sia aperta a tutti i settori economici, si osserva una notevole concentrazione nei comparti con una chiara vocazione tecnologica. Il 34,4% delle startup innovative è legato ad attività di “produzione di software“ e il 13,4% alla “ricerca e sviluppo”. Ben rappresentato è anche il comparto manifatturiero considerato nel complesso, in cui si colloca il 18,4% delle startup. Si tratta tipicamente di imprese giovani: nel 42,9% dei casi presentano almeno un socio under-35, dato di gran lunga superiore rispetto al 33,7% registrato tra tutte le neo-imprese “non innovative”.
Altra caratteristica importante delle realtà innovative è l’appartenenza alla classe delle micro-imprese. Solo 4 startup su 10 hanno almeno un dipendente e anche queste ultime presentano in media non più di 3,1 addetti ciascuna, contro i 5,6 delle altre imprese di recente costituzione. Per contro, le startup presentano compagini sociali più ampie: in media hanno 4,5 soci, contro i 2,1 delle altre nuove imprese.
Sotto il profilo dei dati di bilancio l’ecosistema dell’innovazione italiana presenta ancora valori contenuti e ampi margini di crescita: ad esempio, il fatturato medio supera appena i 150mila euro e al 31 marzo 2019 solo 178 realtà avevano dichiarato un risultato oltre il milione di euro.