Gli analisti notano peraltro che, allo stesso tempo, altri osservatori segnalano che il governo non ha molte alternative. A causa delle sanzioni occidentali e della situazione geopolitica è del tutto incerto se e in quale misura le imprese private russe, per non parlare di quelle straniere, reagiranno agli incentivi statali, anche se il loro impegno sarebbe necessario e gradito. In ogni caso, il Presidente Putin vuole raddoppiare dal 20 al 40% il contributo delle piccole e medie imprese al risultato economico, cosa che la grande maggioranza degli analisti attualmente considera irrealistica.
Putin può contare su grandi riserve valutarie e un basso debito pubblico
La Russia possiede senz’altro margine di manovra fiscale, non perché intende difendersi contro le continue sanzioni e la guerra economica degli Usa e dei suoi alleati. La Russia ha riserve valutarie per un equivalente di quasi 500 miliardi di dollari, un debito pubblico lordo estremamente basso del 13% e adotta una politica monetaria e fiscale molto conservativa. Il rovescio della medaglia in passato era il basso tasso di crescita, i redditi stagnanti, la mancanza di investimenti nelle infrastrutture, nell’istruzione e nella sanità. Ora si vuole gradualmente eliminare queste carenze, dimezzare il tasso di povertà e aumentare notevolmente l’aspettativa di vita.
Non è chiaro quando e in quale misura la banca centrale russa sarà pronta ad allentare la propria politica monetaria che molti osservatori ritengono troppo rigida per sostenere i piani del governo. In ogni caso, vi sarebbe senz’altro spazio per ridurre i tassi d’interesse. Insieme a valutazioni che restano da interessanti a molto interessanti e a utili aziendali in aumento, ciò dovrebbe continuare a sostenere il mercato azionario russo. Contrariamente al trend negativo globale, a maggio ha raggiunto un nuovo massimo storico (+3%). Nemmeno il forte calo del prezzo del petrolio a giugno è stato finora in grado di fermare l’impennata del mercato azionario di Mosca.