Generali fa rotta sul Portogallo, l’acquisizione Tranquilidade pare fatta

Conclusa la stagione delle dismissioni, con la quale ha incassato 10 miliardi, Generali torna a crescere in Europa sia nell’asset management sia nelle attività assicurative, avendo come obiettivo investimenti per 3-4 miliardi di euro nel triennio 2019-2021 per favorire la crescita sia organica sia per linee esterne.

Dopo aver portato a termine a inizio anno l’acquisizione del 100% di Adriatic Slovenica e di Kd Funds, oltre che della quota di maggioranza della francese Sycomore Factory (controllante di Sycomore Asset Management), secondo indiscrezioni di stampa, obiettivo della compagnia guidata da Philippe Donnet sarebbe ora Tranquilidade, la seconda maggiore compagnia assicurativa portoghese (con una quota di mercato del 15%), attualmente di proprietà del fondo Apollo che lo rilevò nel 2015 dal Banco Espirito Santo per 200 milioni.

Per un annuncio ufficiale sarebbe anzi solo questione di qualche giorno: il gruppo italiano avrebbe infatti superato l’offerta della spagnola Grupo Catalana Occidente mettendo sul piatto 500-600 milioni di euro, ossia poco meno dei 680 milioni di dollari (600 milioni di euro) che Apollo chiedeva. La notizia, anticipata già a fine giugno da alcuni rumor, per ora non scuote il mercato, anche se dagli analisti giungono commenti positivi in termini di coerenza con la strategia del gruppo italiano.

I giudizi degli analisti su Generali

Da settimane il titolo del Leone di Trieste, attualmente attorno ai 17,15-17,20 euro per azione, continua comunque a recuperare terreno in Borsa: +2% abbondante nell’ultima settimana, +17,5% da inizio anno, +18% rispetto a 12 mesi or sono. Un progresso costante che per ora non trova eccessivo eco nelle valutazioni degli analisti: su 24 report emessi sul titolo, ben 14 indicano un giudizio neutrale (“hold”), otto un giudizio positivo (cinque “outperform” e tre “buy”) e due moderatamente negativo (“underperform”), mentre il target price di consenso resta allineato alle quotazioni correnti essendo al momento pari a 17 euro.

I multipli di Generali

A questi livelli il titolo esprime 10,4 volte l’utile atteso per il 2019 (1,65 euro per azione) ovvero poco più di 8 volte l’utile normalizzato. Il dividendo atteso, pari a 97 centesimi di euro per azione, implica un dividend yield potenziale si poco superiore al 5,6%, un tasso che è comunque più che doppio del rendimento attualmente offerto dai Btp a 10 anni (1,766%). Tra i broker, l’ultimo ad essersi espresso su Generali è stato Goldman Sachs, che ieri ha migliorato da “sell” (vendere) a “neutral” il proprio giudizio, ritoccando da 14,5 a 16 euro per azione il prezzo obiettivo sul titolo.

Il quadro tecnico di Generali

Gli analisti tecnici, che sottolineano come anche storicamente Generali rappresenti una buona “proxy” dell’indice Ftse Mib, in grado dunque di sintetizzare in una sola posizione l’esposizione al mercato azionario italiano, sono positivi a breve sul titolo, che vedono inserito in un trend rialzista con obiettivi in area 17,25 euro prima e poi 17,50 euro. Superate tali resistenze il titolo potrebbe toccare anche i 17,60 euro, attorno a cui si situa la resistenza a cinque giorni.

In caso di prese di profitto, i primi supporti sono poco sotto i 17 euro per azione, a 16,95 prima e 16,85 euro poi, livelli che il titolo potrebbe anche forare al ribasso sino ai 16,75 euro (resistenza a 5 giorni), senza che il quadro tecnico positivo (anche a medio e a lungo termine) venga compromesso. Il suggerimento è dunque di accumulare, magari approfittando di qualche debolezza delle quotazioni.

Generali a Piazza Affari

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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