Finanziaria light? Dipende anche dallo Scudo

Il Governo la prossima settimana sarà alle prese con il varo della Finanziaria.
Intenzione del Consiglio dei Ministri è convalidare un piano leggero come quello dell’anno scorso, per un impatto totale di quattro o cinque miliardi, da cui sono però esclusi i rinnovi dei contratti pubblici, con i quali l’ammontare salirebbe ad una quota di 7 miliardi.

Tuttavia quest’anno, prima di confermare l’assenza di sorprese, bisogna attendere la metà d’autunno, per avere alla mano i primi dati attendibili sull’andamento dello Scudo Fiscale.
La partenza poco entusiasmante della manovra per il rimpatrio fa già pensare ad un cambiamento di strategia da parte del governo, ma per il momento dal Tesoro non giungono novità.
Ciò che tiene occupato il dipartimento è invece la contrattazione con i singoli ministeri per l’erogazione di risorse aggiuntive, i cui margini appaiono piuttosto ridotti, anche a causa di certe spese necessarie a cui bisognerà far fronte per il prossimo anno.

Quattro miliardi infatti verranno assorbiti dagli impegni con Anas e Fs, e dal finanziamento del piano post-terremoto dell’Abruzzo.
Altro capitolo delicato è rappresentato dal rinnovo dei contratti pubblici, che dovrebbe slittare di un anno grazie all’accordo ponte cui si sta lavorando, patto che prevede l’impegno ad erogare le somme dovute non appena la situazione economica sarà più benevola.
Altra soluzione proposta all’interno dell’esecutivo sarebbe quella di rispettare la scadenza per il pagamento dei salari pubblici utilizzando i fondi per gli ammortizzatori sociali, accumulati in eccesso a causa di un preventivo d’impatto della crisi più marcato di quanto non sia effettivamente stato.

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