Il futuro dell’healthcare è nel sequenziamento del DNA

Di Anne-Marie Peterson, gestore di portafogli di Capital Group

L’innovazione migliora la vita delle persone e stimola la crescita e le opportunità per le aziende. Si consideri, ad esempio, la rapida innovazione nel settore sanitario. I progressi nella genomica hanno ridotto il costo del sequenziamento di un insieme di geni umani da 100 milioni di dollari nel 2006 a circa 1.000 dollari oggi.

Le terapie derivate dai test genetici sono in grado di prolungare la vita e generare miliardi di dollari di ricavi. Le case farmaceutiche americane AbbVie e Merck, produttrici del trattamento immunoterapico Keytruda, hanno investito milioni di dollari per sviluppare diversi farmaci oncologici a base genetica.

Non sono solo le case farmaceutiche a fare progressi, ma anche quelle società che sono di fatto il braccio operativo dell’industria farmaceutica e che si occupano di produzione e ricerca. Il produttore di apparecchiature per test genetici Illumina è leader nella tecnologia di sequenziamento (un ambito in cui i costi, proprio grazie a questa società, sono calati a una velocità superiore anche alla legge di Moore – da qui la “legge di Flatley”, dal nome del CEO di Illumina), mentre Thermo Fisher Scientific fornisce risorse di ricerca e produzione a una serie di sviluppatori di farmaci. Naturalmente ci sono dei rischi, come il costo elevato della ricerca e sviluppo e il dibattito pubblico sui prezzi dei farmaci, ecco perché è fondamentale investire in modo selettivo.

I costi di sequenziamento dei geni sono diminuiti molto più velocemente rispetto al ritmo stabilito dalla legge di Moore

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