Scudo Fiscale – Al riparo il falso in bilancio

Il testo dello Scudo Fiscale presentato ieri presso la commissione Bilancio del Senato è stato approvato, con il voto a favore della maggioranza dei senatori. Il via libera è ovviamente esteso anche all’emendamento proposto da Salvo Fleres che, come detto, amplia la copertura dello Scudo anche verso reati fiscali e penali tributari quali falso in bilancio e crimini connessi.

La rettifica è stata riformulata per la terza volta, senza cambiare la sostanza dell’emendamento ma aggiungendo soltanto alcune specifiche, quale il limite del 5 agosto 2009 per i reati sui quali è pendente un procedimento penale. Infatti, non potranno godere della sanatoria dello Scudo tutti quei reati per i quali sia stato avviato un processo di natura penale prima del 5 di agosto dell’anno corrente, giorno dell’entrata in vigore della legge sulla conversione del decreto. Ora il testo di legge passerà alla Camera, dopo l’approvazione dell’aula del Senato che avrà luogo quest’oggi.

In sintesi, lo Scudo versione ter, modificato dall’emendamento, prevede il rimpatrio o la regolarizzazione di capitali, mobili e immobili, con il pagamento di un’aliquota del 5%. Saranno scudati reati di omessa o infedele dichiarazione, oltre a quelli più strettamente connessi al falso in bilancio quali dichiarazione fraudolenta o alterata mediante l’utilizzo di artifici contabili, occultamento o distruzione di documenti contabili.
Non sono previste obiezioni penali o di carattere tributario nei confronti dei soggetti che aderiscono allo Scudo Fiscale. La non punibilità è stata estesa anche alle disposizioni civilistiche riguardanti violazioni commesse nel bilancio di esercizio e ogni obbligo di segnalazione ai fini di antiriciclaggio sarà sospeso.

Il dibattito tra i giuristi ora si apre sul limite temporale del 5 agosto 2009, che darebbe la copertura ad accertamenti già avviati. Tuttavia questa speciale sospensione non dovrebbe operare laddove sia esercitata un’azione giudiziaria della quale il contribuente è a conoscenza, ovvero quando è stata notificata dalle autorità la chiusura delle indagini preliminari.
Si attende l’esame alla Camera, dove l’opposizione promette battaglia e “barricate”. E si guarda verso il Quirinale, dato che fu proprio Giorgio Napolitano a suggerire il cambio di rotta della normativa sullo Scudo e dato che la sua volontà sembra, in questo momento, essere stata aggirata.

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