Immobiliare- Si vede la ripresa

Eppur si muove. O meglio qualcosa si muove. Almeno nel settore immobiliare. A confermarlo il report sul Mercato degli Investimenti Diretti di Immobili Commerciali in Italia pubblicato da Jones Lang LaSalle, il quale conferma che le transazioni immobiliari dirette di asset
commerciali in Italia hanno totalizzato €1,4 miliardi nel primo semestre dell’anno, con una riduzione del 30% rispetto allo stesso periodo nel 2008, tornando ad un livello che si assesta sui volumi registrati nel 2004-2003.

Per i ricercatori di Jones Lang LaSalle nel mese di giugno abbiamo finalmente visto una ripresa di fiducia da parte degli investitori che hanno deciso di tornare attivi sul mercato, con un numero di transazioni, nel secondo trimestre, in deciso aumento rispetto a quello registrato nei primi tre mesi dell’anno: 23 contro 13 del primo trimestre. Certo i volumi sono ancora bassi se paragonati ai livelli del 2006-2007, ma è positivo il ritorno di fiducia degli investitori. In Italia probabilmente si dovrà  aspettare qualche anno prima di vedere nuovamente dei grandi deal come nel 2006-2007, soprattutto per quanto riguarda il segmento office.

Infatti l’Italia rimane un mercato di limitate dimensioni, nonostante la sua quota sul totale europeo sia cresciuta dal 3% (H1 2008) al 6% (H1 2009). Ma le speranza sono buone. Nei prossimi mesi il mercato italiano continuerà ad essere dominato da investitori locali, mentre proseguirà la tendenza degli stranieri a vendere per uscire dal nostro mercato e rivolgersi verso mercati più liquidi, trasparenti e con rischi minori (Londra e Parigi). Per gli esperti in Italia, i rendimenti hanno toccato il picco più alto del ciclo di crescita, per tutti i settori immobiliari e la tendenza nei prossimi mesi è quella della stabilizzazione, soprattutto
per gli uffici prime, dove le ulteriori diminuzione nei valori attese per i prossimi mesi, saranno imputabili soprattutto alla riduzione dei canoni.

Per Patrick Parkinson, ceo di Jones Lang LaSalle Italia: «Gli indicatori rilevati a metà anno hanno evidenziato l’inizio di una possibile svolta del mercato a livello europeo. In particolare ciò è vero in quei mercati che stanno soffrendo da più tempo le conseguenze della crisi, come per esempio Londra, e dove il mercato stesso è caratterizzato da una dinamica tale per cui i prezzi si sono riallineati più velocemente con le attuali aspettative degli investitori. Il mercato Italiano è sicuramente meno veloce a reagire, e ciò potrebbe risultare in una ripresa più lenta, tenendo i capitali, in particolare quelli internazionali, lontano dal nostro paese ancora per un po’ di tempo».

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