Secondo Arnaud Masset, analista di Swissquote, alla fine dei conti, però, a ben pensarci non è cambiato nulla in quanto le tariffe dovrebbero (anche se con Trump la cautela è d’obbligo) essere comunque attivate nei prossimi mesi. “Secondo noi – spiega Masset – la decisione di risparmiare i prodotti a più alto consumo come videogame, telefonini, giocattoli e pc è un modo per evitare di colpire troppo duramente i consumi americani immediatamente prima della stagione natalizia, il che potrebbe costituire un colpo ferale per la popolarità del Presidente, che punta alla rielezione il prossimo anno”.
Per tutti questi motivi, prosegue l’esperto, “crediamo che la reazione degli investitori a questa notizia sia da considerarsi eccessiva; al contrario, proprio l’annuncio dei giorni scorsi ha ufficializzato l’imposizione di tariffe sulla quasi totalità dei prodotti che precedentemente si erano salvati dai dazi. Pertanto, è ragionevole attendersi un ulteriore calo per l’azionario, specialmente in Europa dal momento che i dati economici continuano a deludere”.