Guerra commerciale, Trump non vuole fare il Grinch di Natale

Donald Trump è tornato parzialmente sui propri passi sul tema dei dazi ai beni cinesi annunciati un paio di settimane fa e la decisione di ritardare da settembre a dicembre l’implementazione delle tariffe su più della metà dei prodotti individuati ha portato gli investitori a ricaricare le loro posizioni sull’equity (o, se si vuol dire in un altro modo, a “ricoprirsi” per coloro che erano andati corti nei giorni scorsi) riuscendo a riportare gli indici azionari globali nuovamente in territorio positivo in pochi minuti grazie alla scarsa liquidità del periodo agostano.

Secondo Arnaud Masset, analista di Swissquote, alla fine dei conti, però, a ben pensarci non è cambiato nulla in quanto le tariffe dovrebbero (anche se con Trump la cautela è d’obbligo) essere comunque attivate nei prossimi mesi. “Secondo noi – spiega Masset – la decisione di risparmiare i prodotti a più alto consumo come videogame, telefonini, giocattoli e pc è un modo per evitare di colpire troppo duramente i consumi americani immediatamente prima della stagione natalizia, il che potrebbe costituire un colpo ferale per la popolarità del Presidente, che punta alla rielezione il prossimo anno”.

Per tutti questi motivi, prosegue l’esperto, “crediamo che la reazione degli investitori a questa notizia sia da considerarsi eccessiva; al contrario, proprio l’annuncio dei giorni scorsi ha ufficializzato l’imposizione di tariffe sulla quasi totalità dei prodotti che precedentemente si erano salvati dai dazi. Pertanto, è ragionevole attendersi un ulteriore calo per l’azionario, specialmente in Europa dal momento che i dati economici continuano a deludere”.

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