È quanto osserva Oliver Blackbourn, Portfolio Manager, UK-based Multi-Asset Team di Janus Henderson, per il quale è probabile che vi sia un’accelerazione delle contestazioni legali da parte degli oppositori, anticipando uno scontro che, probabilmente, si sarebbe comunque verificato in ottobre. Qualsiasi iniziativa dei tribunali rischia di portare il Regno Unito in una crisi costituzionale.
La mossa del primo ministro rischia di innescare un voto di sfiducia verso il suo governo non appena il Parlamento rientrerà dalla pausa estiva, all’inizio di settembre. La sfida per coloro che si oppongono alle azioni del governo sta nella capacità di ottenere una maggioranza qualificata contro il “no deal” entro i limiti di tempo attualmente in vigore. Dovranno presentare una legge per evitare questo tipo di Brexit o trovare un candidato leader che possa guidare una nuova amministrazione nei prossimi giorni. Aspettatevi di vedere entrambi gli schieramenti utilizzare arcane procedure parlamentari per cercare di ottenere i propri obiettivi. Le vacanze estive sono sicuramente finite per i parlamentari, ora inizieremo a sentirli gridare.
La reazione della sterlina è stata finora piuttosto moderata, considerando le possibili conseguenze, nota l’esperto. Seppur più debole, la sterlina rimane al di sopra dei minimi di metà mese. I Gilt britannici hanno segnato un rally, malgrado l’aumento delle aspettative di inflazione, in quanto hanno prevalso le preoccupazioni per la crescita reale. Ciononostante, l’indice Ftse 100 ha beneficiato della valuta più debole, superando finora gli altri mercati europei e mantenendo il consueto rapporto di una sterlina al ribasso positiva per un mercato esposto a livello internazionale