La rivoluzione fintech, meno contanti e più matrimoni

La finanza diventa sempre più tecnologica e punta al consolidamento. A trainare lo sviluppo e la trasformazione del segmento cosiddetto fintech è soprattutto l’evoluzione nel comparto dei pagamenti. Secondo un report di Boston Consulting Group e Swift, questo universo è cresciuto a un ritmo vicino al 7% all’anno dal 2010 al 2017. Sempre secondo lo stesso studio, il fatturato globale delle società che operano nel settore dei pagamenti entro il 2027 aumenterà di mille miliardi raggiungendo un valore di 2,42mila miliardi di dollari.
Il fatturato nel settore dei pagamenti crescerà di mille miliardi entro il 2027.

Crescono i mercati emergenti

Il passaggio verso un maggior utilizzo della tecnologia è uno sviluppo di lungo periodo che interessa molto il comparto finanziario del Vecchio continente. “Alcuni paesi stanno rapidamente diventando cashless”, spiega il report. “Il trend è spinto dall’utilizzo di carte contactless e dalla maggiore disponibilità di sistemi di pagamento digitali. I paesi del nord Europa, in particolare Norvegia e Svezia, sono un esempio di questa tendenza. Lì il numero di transazioni effettuato attraverso le carte è, mediamente, molto più alto rispetto a quello degli altri mercati maturi”.

Nel frattempo si stanno facendo vedere le regioni in via di sviluppo. “Un gruppo di paesi emergenti – definiti payment tigers – sta facendo rapidi progressi in questo settore”, dice il report, secondo cui il fenomeno è particolarmente evidente nei paesi dell’est Europa. “In Polonia il governo ha stretto accordi in questo senso con alcuni grandi player del settore dei pagamenti. In Russia la transizione verso un sistema cashless, invece, è promosso da un gruppo di grandi banche”, spiega lo studio. “In generale, i nostri dati mostrano che l’uso di sistemi senza contante in alcuni stati ha raggiunto e a volte superato quello di alcuni mercati maturi”.

Aumentano le M&A

In un comparto in così rapida evoluzione era inevitabile che si arrivasse a un processo di aggregazione. “Il volume e il valore straordinariamente elevati delle operazioni di M&A di quest’anno tra i titoli dell’innovazione finanziaria mostrano quanto essi siano diventati importanti per il settore a livello globale”, spiega Guy de Blonay, Fund Manager di Financial Innovation di Jupiter AM. A marzo, Fidelity National Information Services (Fiserv) ha annunciato l’acquisizione di Worldpay (tra azioni e cash la valutazione della società comprata è stata di 43 miliardi di dollari, il che la rende la più grande operazione mai effettuata nel settore dei pagamenti). All’inizio dell’anno Fiserv ha anche annunciato l’acquisizione di First Data, in una transazione azioni contro azioni per un valore di 22 miliardi di dollari. Tra gli altri deal importanti, c’è l’acquisizione di TSYS da parte di Global Payments per 21,5 miliardi e l’acquisto da parte della canadese Nuvei dell’israeliana SafeCharge per 889 milioni.

“Ci aspettiamo un ulteriore consolidamento del settore, in particolare in Europa, dove la frammentazione è ancora relativamente elevata”, spiega il gestore. “Ci sono due gruppi chiave che potrebbero trarre beneficio da questa situazione: le società che sono state scorporate dalle banche e le start-up tecnologiche, che possono offrire un interessante potenziale di sviluppo organico”.

Il successo dei deal è importante sia per le società coinvolte, sia per le banche di cui sono partner. “Queste operazioni dimostrano di avere successo quando sono in grado di creare nuovi prodotti, di aggredire nuovi mercati e di accelerare l’aumento delle revenue”, spiega Colin Plunkett, analista azionario di Morningstar. “Per quanto riguarda le banche, bisogna pensare che in futuro non saranno più viste come istituzioni che si occupano semplicemente di depositi e prestiti, ma sempre di più come punti di passaggio per i dati che riguardano le transazioni e i clienti”. Questo non vuol dire che le banche inizieranno a vendere informazioni a terzi per motivi pubblicitari. “I dati, invece, potranno essere raccolti per fornire alle aziende clienti analisi in tempo reale che gli permettano di capire se effettivamente verranno pagate o se rischiano di incappare in una possibile frode”, dice l’analista.

Nella tabella in basso sono elencati i fondi specializzati nel settore del fintech (la selezione è stata effettuata fra gli strumenti che hanno il termine fintech nel nome) con la loro esposizione ai mercati dell’Europa sviluppata ed emerging.

Chi desidera una maggiore diversificazione nell’ambito del settore financial può orientarsi sui fondi della categoria Morningstar Azionari servizi finanziari. Nella tabella in basso sono elencati i prodotti di questo universo con la loro esposizione netta all’Europa e alla tecnologia.

Chi ha un particolare appetito per il segmento growth può scegliere strumenti della categoria Morningstar Azionari tecnologia. Nella tabella in basso sono elencati i 10 fondi di questo gruppo con la maggiore esposizione netta al settore finanziario e all’Europa (non sono compresi i fondi riportati nella prima tabella).

A cura di Morningstar

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