Mercati, contesto sempre più sfidante

A cura di Anima Sgr

L’incertezza macroeconomica e geopolitica continua a rendere sfidante il contesto per i mercati e quindi per le scelte di investimento. Nell’ultimo mese gli sviluppi politici sono ritornati protagonisti: da un lato, il riaccendersi delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, con la dichiarazione da entrambi le parti di nuovi/maggiori dazi, dall’altro, l’inaspettata crisi di governo italiana, messa in moto ad agosto dall’ex vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega.

Per quanto riguarda il primo punto stanno diventando sempre più visibili gli effetti dello scontro commerciale Usa-Cina sull’andamento della crescita economica. In merito, invece, alla situazione domestica, dopo alcune settimane di instabilità, mercati e investitori hanno accolto positivamente la nascita del neo governo battezzato “Conte bis”, figlio della nuova alleanza tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Positiva la reazione dei mercati finanziari con il rendimento dei Btp decennali che ha toccato i minimi degli ultimi dieci anni, con rendimenti intorno allo 0,80% e con lo spread verso il Bund tedesco in area 150 punti base.

Per l’annosa questione della Brexit il futuro prossimo resta molto incerto. Se il neo premier Boris Johnson sembra continuare a propendere per una “Hard Brexit” – a favore cioè di un’uscita dall’Unione Europea a qualunque costo ed entro il prossimo 31 ottobre, puntando ad elezioni anticipate – invece, il Parlamento ha approvato una legge “anti-no deal” con l’obiettivo di imporre al governo la richiesta alla Ue di un rinvio della Brexit oltre la scadenza del 31 ottobre, in modo da prolungare le trattative. La situazione rimane dunque molto fluida e in continua evoluzione.

In attesa di Bce e Fed

Sul fronte delle politiche monetarie, in attesa dei prossimi meeting della Banca Centrale Europea (12 settembre) e della Federal Reserve (18 settembre), sono arrivati ulteriori messaggi di supporto alla crescita e conferme di interventi espansivi da parte di rappresentanti sia della Bce che della Fed.

Ai dubbi per i rischi politici ricordati si aggiungono anche le perplessità sullo sviluppo del quadro macro, dal momento che il settore manifatturiero, a livello globale, continua a confermare una frenata, mentre il comparto dei servizi si dimostra ancora resistente.

Complice di questo peggioramento macro, l’incertezza su tempistica ed esito delle negoziazioni tra Stati Uniti e Cina, che incide sempre di più sui flussi del commercio globale e sulle scelte di investimento delle società.

Ecco allora che, in questo contesto di scarsa visibilità, caratterizzato da un’elevata volatilità dei dati macro e dall’imprevedibilità delle scelte dei leader politici, il team gestionale di Anima sceglie di mantenere ancora un approccio orientato al contenimento dei rischi e focalizzato sulla ricerca di opportunità in maniera tattica e selettiva.

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