EurUsd: buy on dips

Oramai il USD ha raggiunto i minimi delle passate due settimane: ieri sembrava potesse riprendersi ma – come accennavamo ad alcuni clienti – era un momento paragonabile al reflusso dell’onda prima di schiantarsi di nuovo sulla riva.

Le buone notizie che hanno fatto vendere il dollaro, questa volta giungono dalla Germania (produzione industriale solida), Giappone (ordini di beni durevoli) e Australia (occupazione in aumento e quindi Aussie sopra quota 0,9000). Molti analisti a questo punto stanno dando per scontato che ci sia ripresa globale, che il peggio è passato.

Altolà: il mercati finanziari scontano tutte queste notizie circa 6 mesi in anticipo rispetto al recupero effettivo del mercato reale. Inoltre le variabili importanti, ossia occupazione, inflazione e consumi privati sono in ripresa solamente in Australia. Passando in territorio nostrano, la BCE oggi dovrebbe mantenere i tassi di interesse stabili all’1% e la BoE dovrebbe mantenerli stabili al minimo storico di 0,5%.  Il dollaro debole chiama ancora rialzi dell’oro che ha raggiunto quota $1055. In realtà forse c’è spazio fino a $1074 ma stiamo attenti alle inversioni in quanto analisti iniziano a sparare a $1300 e $1500 per fine anno; di solito, quando si iniziano a sentire “profezie da Guru” i ritracciamenti sono nell’aria.

Passiamo all’analisi tecnica con il consueto cambio eurodollaro. L’evoluzione delle passate ore non fa che confermare l’idea di un obiettivo di questa salita nei pressi di 1.4840. Osservando un grafico giornaliero si può notare come la tendenza del cambio, da fine febbraio, sia rialzista e confermata più volte.

La più recente conferma della precisione di questo canale rialzista ci è stata fornita venerdì, successivamente alla pubblicazione dei dati relativi al mercato del lavoro: 1.4480 infatti ha rappresentato il 4° test della trendline inferiore, suggerendo, a chi detiene posizione lunghe di euro, di posizionare stop cautelativi al di sotto proprio di questo preciso livello. Vale la pena ricordare che, almeno a livello grafico, crediamo che sopra la resistenza più volte indicata sia presente molto spazio per il rafforzamento della moneta unica (con un target che potrebbe trovarsi nei pressi di 1.5300).

EurUsd –  grafico daily

La situazione è esattamente opposta se parliamo del cambio UsdJpy. Qui ci troviamo con prezzi particolarmente vicini al supporto fondamentale di 87.10 e se questo dovesse essere oltrepassato, crediamo che si potrà assistere ad un ulteriore discesa a causa del posizionamento pesantemente sbilanciato a favore del dollaro da parte degli operatori.

L’avvicinamento a tale livello porrebbe sull’attenti le autorità giapponesi che, probabilmente, porrebbero in essere delle mosse per evitare che lo yen si rafforzi raggiungendo livelli che ormai non si vedono dal 1995. Yen in rafforzamento anche contro la moneta unica europea: importantissimo come livello tutta la figura relativa la 129 (minimo già tentato le scorse settimane e passaggio della media mobile a 200 giorni, indicativa delle tendenze di lungo periodo).

Concludiamo con uno dei best performer degli ultimi tempi, AudUsd. Dopo la grande corsa possibile una correzione se dovesse venire confermata la divergenza ribassista che si sta formando sul grafico a 4 ore. 0.8950 l’obiettivo. 

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