La EU sta lavorando a una possibile riforma dei sistemi fiscali che non sarebbero più coerenti con il mix energetico attuale e gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili. Possibile quindi che le direttive prevedano una fiscalità più legata al contenuto inquinante e perciò più favorevole allo sviluppo delle rinnovabili. Le proposte includono anche l’ipotesi di una Carbon tax alle frontiere e la possibilità (su proposta dell’Italia) di escludere dal calcolo del deficit gli investimenti in energia rinnovabile.
La Bei potrebbe inoltre bloccare dal 2021 i finanziamenti a progetti per le infrastrutture energetiche direttamente collegati a combustibili fossili (potenzialmene negativo per Snam che sulle pipeline gas potrebbe perdere il canale di finanziamento della Bei).
“Manteniamo view positiva su tutto il segmento delle rinnovabili – affermano gli analisti di Equita – che gode di unvironment favorevole dal punto di vista regolatorio (Target EU ambiziosi, nuovo decreto RES appena approvato in Italia, possibile modifica della fiscalità a favore del settore, progressiva chiusura del coal, possibile introduzione carbon tax, riduzione costi di investimento e bassi tassi di interesse al finanziamento). Indicazioni positive per Erg, Falck Renewables, Alerion Cleanpower, Iniziative Bresciane ed Enel“.